Una canzone degli ABC
A giudicare dalla copertina
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Matteo Bordone ha fatto due belle puntate del suo podcast parlando di musica “da sentire, non da ascoltare” e di Erik Satie (quello di questa cosa , per esempio).
Ed Sheeran ha vinto quella causa per plagio contro di lui di cui avevamo parlato.
C’è una canzone nuova di Anohni insieme a Hercules & love affair: ovvero la collaborazione che aveva prodotto anni fa questa , che si era molto fatta notare “on the dancefloors”.
Trent’anni fa oggi uscì il primo disco da sola di Annie Lennox , quello dove era Why .
The look of love
ABC
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Sono a Perugia al festival del giornalismo: che ha un sacco di pregi, ma da che mi ricordo io ha sempre piovuto e fatto freddo. Ma a parte queste note meteorologiche – non salienti, convengo – sono stato fuori tutto il giorno e quindi mi perdonerete se è una di quelle sere in cui sulla canzone che avevo scelto per rallegrarvi il mercoledì ripesco una cosa che ne avevo scritto qualche anno fa.
“Stamattina ho rimesso sul giradischi The lexicon of love , per festeggiarne i 35 anni e vedere com’era: uscì il 20 giugno del 1982. Avevo diciassette anni e il primo a comprarlo fu il mio amico Stefano, quello tra noi che aveva già individuato per primo “Glittering prize” dei Simple Minds, e avrebbe proseguito ad avere buon intuito con il primo disco degli Smiths , e Fantastic degli Wham!.
Ora, The lexicon of love non è un disco formidabile e gli ABC ebbero una produzione complessiva poco sopra la sufficienza, negli anni Ottanta: alcune cose buone (soprattutto nel meno noto Beauty stab ), molte inutili, pur facendosi molto notare. Però dentro quel disco c’è uno dei pezzi migliori del synth-pop del decennio, e un paio di altre ottime canzoni (“All of my heart” e “Poison arrow”). Il pezzone è “The look of love” promosso in Italia dal solito Mister Fantasy di Carlo Massarini, ed è una delle tante cose eccezionali prodotte da Trevor Horn nella sua ricca carriera, che allora era piuttosto agli inizi, dopo i Buggles (di “ Video killed the radio stars ”) e il suo periodo con gli Yes (di “Owner of a lonely heart”): nella produzione del disco degli ABC nacque il gruppo degli Art of Noise e dell’etichetta ZTT, tra l’altro. Un circo di suoni e invenzioni dentro una canzonetta pop, alla Trevor Horn, e alcuni versi memorabili per come si srotolano brillanti”.
If you judge a book by the cover
Then you judge the look by the lover
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