La Roma torna al circolo polare artico
Sei mesi dopo la clamorosa sconfitta subita contro il Bodø/Glimt, la squadra di Mourinho è cambiata molto e ha l’occasione di avvicinarsi a un trofeo
Questa sera la Roma tornerà a giocare nella piccola città norvegese di Bodø, 50mila abitanti oltre il circolo polare artico, contro il Bodø/Glimt. Sarà il terzo incontro tra le due squadre in questa stagione: il primo, giocato lo scorso 21 ottobre, si concluse con la Roma battuta 6-1 in una delle sconfitte più clamorose della sua storia.
Come sei mesi fa, la partita di stasera sarà valida per la Conference League, la terza coppa europea organizzata dalla UEFA. A ottobre si giocava ancora la fase a gironi, e la sconfitta subita in Norvegia, nonostante il terribile risultato, non complicò più di tanto il percorso della Roma, che ora infatti si trova ai quarti di finale ed è una delle favorite per la vittoria. Da quel risultato, però, molto è cambiato.
Sei mesi fa la squadra di José Mourinho si presentò a Bodø con una formazione titolare composta da tanti giocatori di riserva, che secondo Mourinho sottovalutarono gli avversari – vincitori degli ultimi due campionati norvegesi – e mostrarono tutti i propri limiti. Al termine della partita, l’allenatore portoghese disse: «La responsabilità è mia. Ho fatto giocare gente che ha giocato meno, ho deciso di fare questi cambi e di farne riposare tanti. Alla fine abbiamo perso contro una squadra che ha più qualità di noi. Il Bodø ha più qualità della squadra con cui abbiamo iniziato la partita. Semplice».
Per Mourinho fu la prima sconfitta con sei gol subiti in 1.008 partite da allenatore. La Roma era arrivata in Norvegia dopo una serie di risultati già altalenanti, che continuarono ancora per alcune settimane: perse in casa contro il Milan, pareggiò 2-2 nel ritorno contro il Bodø all’Olimpico, tra i fischi del pubblico di casa deluso dalla mancata reazione, e poi a novembre perse 3-2 contro il neopromosso Venezia.
La situazione attuale è completamente diversa. L’ultima sconfitta in campionato è quella del 9 gennaio contro la Juventus, che ora si trova al quarto posto con appena cinque punti di vantaggio proprio sulla Roma, che nel frattempo ha sorpassato la Lazio dopo averla anche battuta 3-0 nell’ultimo derby.
Tanti dei giocatori titolari nella sconfitta di Bodø non sono più in squadra, o sono stati declassati nelle gerarchie della rosa. Il centravanti Borja Mayoral, rimpiazzo del titolare Tammy Abraham, è stato ceduto in prestito al Getafe, squadra spagnola di bassa classifica, così come il trequartista Gonzalo Villar. I terzini che contribuirono alla pessima prestazione difensiva in Norvegia, Riccardo Calafiori e Bryan Reynolds, entrambi ventenni, sono stati mandati a fare esperienza al Genoa e in Belgio.
Dal 21 ottobre il centrocampista Amadou Diawara, già scarsamente utilizzato, di fatto non ha più giocato: a fine stagione farà probabilmente spazio a qualcun altro, in una generale ristrutturazione del centrocampo iniziata a gennaio con l’arrivo del portoghese Sergio Oliveira, il cui impatto è stato molto positivo. Dei quattro giocatori offensivi schierati a ottobre, sono rimasti soltanto Stephan El Shaarawy e Carles Perez, che continuano a essere utilizzati come riserve.
Nella conferenza stampa di mercoledì, Mourinho ha detto: «Sicuramente sarà una gara diversa. Per prima cosa perché ci arriviamo in condizioni diverse e con un’altra mentalità, e poi perché è cambiato molto da quella gara. Tanti giocatori non sono più con noi. Il 6-1 nei gironi in fin dei conti sono stati solo tre punti persi, ma ora è diverso. Chi vince avanza, chi perde esce». La partita di ritorno si giocherà a Roma tra una settimana. La vincente si qualificherà alle semifinali, dove incontrerà una tra Leicester City e PSV Eindhoven.
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