Cosa ha detto Zelensky al Consiglio di Sicurezza dell’ONU
Ha usato parole molto dure sia nei confronti dell'ONU che della Russia dicendo che a Bucha «non c’è un solo crimine che non sia stato commesso»
Nel pomeriggio di martedì, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU riunitosi per parlare della situazione di Bucha. Zelensky ha usato parole molto dure sia nei confronti dell’ONU che della Russia. Ha prima descritto le atrocità commesse dalle forze di Putin, dicendo che alcuni civili sono stati schiacciati dai carri armati, che alcune donne sono state stuprate davanti ai propri figli e che ad altri è stata tagliata la lingua.
Poi, ha criticato l’ONU accusando l’organizzazione di non aver fatto nulla di concreto per fermare la Russia a causa del potere di veto di cui quest’ultima gode nel Consiglio di Sicurezza: «Dov’è la pace? Dove sono le garanzie che l’ONU deve garantire?», ha detto il presidente ucraino. E ha aggiunto:
«Non c’è un solo crimine che non sia stato commesso. I soldati russi hanno cercato e ucciso di proposito chiunque servisse il nostro paese. Hanno sparato e ucciso donne fuori dalle loro case mentre provavano a cercare le persone ancora vive, hanno ucciso intere famiglie, adulti e bambini e hanno cercato di bruciare i corpi».
Infine, Zelensky ha detto di sapere «perfettamente» come la Russia risponderà a queste accuse. «Daranno la colpa a tutti solo per giustificare le proprie azioni. Diranno che ci sono varie versioni, versioni differenti, e che è impossibile stabilire quale di queste versioni sia vera. (…) Ma è il 2022. Ora abbiamo prove definitive. Ci sono immagini satellitari. Siamo in grado di condurre un’indagine completa e trasparente».
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