La Cassazione ha annullato l’assoluzione in appello dell’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, accusato di turbativa d’asta
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza con cui il 25 maggio del 2021 Simone Uggetti, sindaco di Lodi del PD tra il 2013 e il 2016, era stato assolto in appello in un processo relativo agli appalti per la gestione di due piscine comunali, nel quale era stato accusato di turbativa d’asta. Uggetti dovrà quindi ora essere sottoposto a un nuovo processo d’appello insieme agli altri imputati assolti in appello (l’avvocato Cristiano Marini, l’imprenditore Luigi Pasquini e il dirigente comunale Giuseppe Demuro).
La Corte d’Appello di Milano aveva assolto Uggetti perché «il fatto non sussiste», ma la procura generale aveva presentato ricorso in Cassazione contro questa sentenza contestando l’interpretazione del reato da parte dei giudici. Le motivazioni della sentenza della Cassazione devono essere ancora depositate.
Il 3 maggio del 2016 Uggetti venne arrestato e sospeso dalle funzioni di sindaco in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare motivata dal presunto pericolo di inquinamento delle prove. Passò 25 giorni in carcere e 10 ai domiciliari, prima di essere rimesso in libertà.
Il suo arresto causò molte reazioni nella politica, e in particolare il Movimento 5 Stelle (M5S) e la Lega organizzarono manifestazioni a Lodi, con toni giustizialisti e molto aggressivi, per chiederne le dimissioni. Nell’agosto del 2016 infine Uggetti si dimise da sindaco e nel novembre del 2018 venne condannato in primo grado a 10 mesi di carcere e 300 euro di multa.
Dopo l’assoluzione in appello, l’ex capo politico del M5S Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, si scusò pubblicamente degli attacchi contro l’allora sindaco nei giorni successivi all’arresto, definendoli «profondamente sbagliati» e condotti con modalità «grottesche e disdicevoli».