Putin è stato male informato sulla guerra in Ucraina, dice l’intelligence americana
I suoi consiglieri non gli avrebbero dato informazioni complete sui fallimenti dell'invasione, soprattutto per paura
Secondo l’intelligence americana, nelle ultime settimane il presidente russo Vladimir Putin non sarebbe stato correttamente informato dai suoi consiglieri sull’andamento della guerra e sui fallimenti dell’esercito russo in Ucraina. Il motivo è che i consiglieri non avrebbero voluto essere ritenuti responsabili delle difficoltà incontrate nella guerra, tra i disastri logistici e i problemi ad affrontare la resistenza ucraina. Sono informazioni da prendere con cautela, ma coerenti con quanto osservato da vari analisti; inoltre l’intelligence americana si è dimostrata finora molto ben informata sulle mosse della Russia e di Putin, prevedendo per esempio l’invasione settimane prima che iniziasse.
Del contenuto dei documenti dell’intelligence ha parlato mercoledì il portavoce del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, John F. Kirby, durante una conferenza stampa, oltre che alcuni funzionari dei servizi, che hanno voluto rimanere anonimi. Da quanto emerso, pare che sia stato il ministero della Difesa russo a non informare Putin di come stesse andando la guerra.
Sembra anche che Putin non sapesse che nell’esercito russo fossero stati arruolati molti coscritti, semplici soldati di leva, con pochissima esperienza e assai impreparati, e che molti di loro siano stati uccisi nelle operazioni militari. È un aspetto piuttosto rilevante: ai coscritti, che hanno ricevuto meno addestramento sull’uso delle armi, vengono spesso affidati compiti legati alla logistica, che per ora è stato uno dei punti più deboli della campagna russa in Ucraina.
Secondo l’intelligence americana, infine, Putin non avrebbe nemmeno ricevuto informazioni complete e accurate sulle reali conseguenze delle durissime sanzioni occidentali sull’economia russa.
Il New York Times, citando fonti anonime, ha parlato delle crescenti tensioni tra Putin e il ministero della Difesa, in particolare col ministro della Difesa Sergei Shoigu, tradizionalmente uno dei membri più influenti della cerchia ristretta di Putin. È stato soprattutto Shoigu, negli ultimi anni, a rafforzare e modernizzare l’esercito russo, e quindi a renderlo più temibile: i molti fallimenti visti in Ucraina, secondo l’intelligence americana, avrebbero peggiorato i rapporti tra Putin e Shoigu.
Nel complesso, le informazioni diffuse dall’intelligence dimostrerebbero «una chiara interruzione del flusso di informazioni accurate» verso Putin, come ha detto ad Associated Press un funzionario dell’intelligence americana.
Il motivo principale sembrerebbe essere il clima di paura e diffidenza che si è creato tra i consiglieri di Putin, che negli ultimi mesi, anche per via della pandemia, sembra essersi isolato sempre di più, confidandosi solo coi suoi collaboratori più accondiscendenti. Secondo il New York Times ad accrescere questo timore sarebbe stato anche il recente arresto di due importanti funzionari dell’intelligence russa accusati da Putin di non averlo accuratamente informato nei momenti precedenti all’invasione.
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