Una canzone dei Flying pickets
Ognuno avrà avuto la giovinezza che si merita
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Esce il 3 giugno un disco nuovo di Angel Olsen, cantautrice americana che negli anni scorsi è stata di gran culto e discreti successi: c’è già una nuova canzone , molto country, niente male.
Chris Frantz e Tina Weymouth dei Talking Heads hanno avuto un grosso incidente stradale: un automobilista che aveva bevuto gli è andato contro sulla loro corsia, sono un po’ fratturati ma poteva andare molto peggio. Hanno ringraziato pubblicamente la Ford per “aver costruito una macchina che ci ha impedito di essere uccisi”.
Il 22 aprile esce invece il disco di Patrick Watson, che ci era piaciuto in particolare per questa canzone qui .
Io comunque ho un debole per le canzonette di Will Smith .
When you’re young and in love
The Flying pickets
When you’re young and in love su Spotify
When you’re young and in love su Apple Music
When you’re young and in love su YouTube
Volendo dire da dove è iniziata questa newsletter, direi dal magnetofono Castelli e dalla Hit-parade di Lelio Luttazzi, come ho raccontato qui . Tutta roba milanese , i magnetofoni Castelli, il nostro era fatto così : le “audiocassette” erano in circolazione dal 1965. Tra le canzoni più strambe e di gran successo che associo a quel periodo di scuole elementari e titoli scritti come li sentivamo pronunciati alla radio, c’è ” de assol ” (che oggi mi suona pericolosamente vicino a “the asshole”) di Van McCoy, che ad ascoltare la canzone non si capiva davvero che accidente fossero quelle poche sillabe che venivano proclamate. I n Italia arrivò sedicesima nelle vendite totali del 1975 (tra il Guardiano del faro, altro esilarante pezzo freak , e la sfinente L’alba di Cocciante, che con mio fratello divenne una specie di gag ansiogena) e fu seconda nelle classifiche delle settimane finali del 1975, dopo Profondo rosso dei Goblin (non dite che non fosse ricettivo all’originalità, il pubblico di allora): interessante che il successo italiano di The hustle arrivasse diversi mesi dopo quello estivo negli Stati Uniti, chissà quali erano dinamiche e ritardi nella globalizzazione di allora.
Vedo che Rockol da gennaio ripubblica ogni settimana le classifiche e le canzoni delle Hit-parade degli inizi (non il programma di Luttazzi).
Comunque, torniamo a The hustle (per appassionati: qui c’è la ragione etimologica), che è la ragione della notorietà di Van McCoy. Notorietà inattesa, perché allora lui componeva da quindici anni canzoni pop e soul di buon successo per altri, e i suoi dischi precedenti non erano andati granché. Tra quelle canzoni per altri, una che era andata forte era When you’re young and in love , nella versione del 1967 delle Marvelettes, uno dei tipici gruppi vocali femminili afroamericani del tempo, del leggendario giro Motown (erano quelle di Please Mr. Postman ).
Spring in the air (filled with love)
There’s magic ev’rywhere
When you’re young and in love
Life seems to be (just a dream)
A world of fantasy
When you’re young and in love
Each night seems just like the Fourth of July
When stars spangle the sky
Gran canzonetta, tra le migliori del genere, soprattutto per i controcanti. Poi potremmo discutere del fatto che quando si è giovani e innamorati sia davvero tutto così felice e sereno: io mi ricordo una montagna di agitazioni e tormenti, o di inconsapevolezze, ma ognuno avrà avuto la giovinezza che si merita.
Ma arriviamo a noi: cioè, in realtà arriviamo al 1984, che venne sì ben 17 anni dopo ma nel frattempo ne sono passati 38, che è la distanza che allora c’era dalla fine della Guerra mondiale, così, per ristabilire delle proporzioni.
I Flying pickets nacquero nel 1982: era un gruppo di teatranti e si chiamarono “picchetti volanti” in onore degli scioperi dei minatori britannici degli anni Settanta con cui avevano solidarizzato (fu buffo quando, malgrado il loro proclamato impegno nelle proteste del decennio successivo, si disse che Margaret Thatcher andasse matta per loro). Si inventarono una cosa allora originale, cioè di usare il formato “a cappella” (“accapella” dicono spesso gli anglofoni) – ovvero senza strumenti diversi dalla voce – per delle cover pop. Gli Housemartins e Bobby McFerrin dovevano ancora arrivare. Cominciarono da Only you degli Yazoo (ne parlavamo ieri, ha appena compiuto 40 anni) e divenne il successo di Natale 1983 nel Regno Unito. L’anno dopo ci riprovarono con When you’re young and in love , che proprio per i controcanti sembrava fatta apposta (non pensiate che sia facile, spinti da una curiosità inutile, scovare gli EP in mezzo al mucchio): andò bene ma non altrettanto bene, e poi passò il loro tempo e non gli riuscì più, anche se con cambi di formazione sono ancora in giro.
Ooh, dreams can come true (try a dream)
If you believe they do
When you’re young and in love
Though many teardrops are bound to fall
True love can conquer all
When you’re, when you’re young and in love
(ah, ecco, vedi: c’era, che si piangeva)
When you’re young and in love su Spotify
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When you’re young and in love su YouTube