Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro le Guardie Rivoluzionarie iraniane
Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni nei confronti delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, la forza militare più potente dell’Iran, molto attiva al di fuori dei confini nazionali e responsabile di numerosi attentati. Le sanzioni decise dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti riguardano nello specifico un’unità delle Guardie Rivoluzionarie che si occupa dello sviluppo di missili balistici.
La decisione è stata motivata con l’attacco missilistico compiuto dalle Guardie Rivoluzionarie in Iraq il 13 marzo, in cui era stata colpita la città di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Gli Stati Uniti hanno anche accusato l’Iran di aver aiutato i ribelli houthi dello Yemen a compiere alcuni attacchi missilistici contro obiettivi militari e civili dell’Arabia Saudita, tra cui quello a un grosso deposito di carburante a Gedda venerdì scorso.
Le nuove sanzioni sono anche una risposta alle richieste avanzate lunedì agli Stati Uniti da Israele e dai paesi arabi del Golfo Persico, nel corso di una riunione dei ministri degli Esteri di Stati Uniti, Israele, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Marocco e Bahrein, avvenuta a Sde Boker, in Israele. Nella riunione, tra le altre cose, si è discusso dei negoziati avviati a Vienna per ripristinare l’accordo sul nucleare iraniano, firmato nel 2015 durante l’amministrazione di Barack Obama e poi fatto saltare di fatto tre anni dopo con una criticata decisione unilaterale di Donald Trump.
Un nuovo accordo prevederebbe che, in cambio di garanzie sul rallentamento del programma nucleare iraniano, vengano eliminate alcune delle sanzioni imposte in questi anni all’Iran, ma per Israele e i paesi arabi del Golfo quelle contro le Guardie Rivoluzionarie sono irrinunciabili, come dimostra l’ultima decisione degli Stati Uniti.