Il giornale indipendente russo Novaya Gazeta ha sospeso le pubblicazioni
Lo ha deciso il direttore Dmitri Muratov, vincitore dell'ultimo premio Nobel per la Pace, a causa delle minacce del regime di Putin
Nel primo pomeriggio di lunedì Novaya Gazeta, il principale giornale indipendente russo, ha annunciato di aver sospeso la pubblicazione del giornale di carta e degli articoli sul suo sito online «fino alla fine della “operazione speciale sul territorio dell’Ucraina” [come il presidente russo Vladimir Putin vuole che sia chiamata l’invasione dell’Ucraina]». Dmitri Muratov, cofondatore e direttore del giornale, ha detto di aver preso la decisione a causa delle minacce di ritorsioni che gli sono state fatte dal governo russo per il modo in cui Novaya Gazeta sta raccontando l’invasione.
Novaya Gazeta, che nei giorni scorsi aveva già dovuto rimuovere alcuni contenuti dal sito a causa della censura promossa dal regime di Putin, ha fatto sapere di aver ricevuto un secondo ammonimento da Roskomnadzor, l’agenzia statale delle comunicazioni russa: in Russia, due ammonimenti sono sufficienti per far chiudere un giornale. Nel caso di Novaya Gazeta, è stato il direttore a voler sospendere le pubblicazioni, probabilmente anticipando Roskomnadzor, con una decisione che ha definito necessaria, «orribile e difficile».
L’ammonimento era stato fatto perché Roskomnadzor aveva accusato Novaya Gazeta di non avere adeguatamente segnalato come «agente straniero» un’organizzazione citata in un suo articolo. «Agente straniero» è una dicitura che il regime russo obbliga i giornali a usare quando citano soggetti che secondo il governo ricevono fondi dall’estero; molti la considerano uno strumento introdotto da Putin per limitare la libertà di espressione nel paese.
Come altri media indipendenti in Russia, Novaya Gazeta aveva già ricevuto pressioni dal governo russo, che recentemente ha anche approvato una legge che impone fino a 15 anni di carcere per chi diffonde notizie che il governo considera “false” (cioè contrarie alla sua propaganda governativa) sulle operazioni militari in Ucraina.
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Tra i giornali indipendenti russi, Novaya Gazeta è il più noto: Muratov lo fondò nel 1993, poco dopo la caduta dell’Unione Sovietica e col sostegno dell’ex presidente dell’URSS Mikhail Gorbaciov.
A causa delle proprie inchieste sulla corruzione e sulle violazioni dei diritti civili da parte del governo russo, Novaya Gazeta ha sempre subìto intimidazioni dal governo russo. Sei suoi giornalisti, tra cui Anna Politkovskaja, furono uccisi mentre svolgevano inchieste per il giornale. A loro, Muratov aveva dedicato il premio Nobel per la Pace ricevuto nel 2021 insieme alla giornalista filippina Maria Ressa, per come, nel suo lavoro, aveva cercato di promuovere la libertà d’espressione e la cultura democratica.