BuzzFeed sembra voler smantellare il suo sito di notizie
A causa dei deludenti risultati finanziari: a molti giornalisti è stata offerta una buonuscita, per tornare a puntare sui contenuti virali
Martedì diversi dirigenti di BuzzFeed News, la sezione di notizie e inchieste del sito statunitense BuzzFeed, hanno annunciato che lasceranno la società. Tra questi ci sono il direttore del sito Mark Schoofs e il suo vice Tom Namako, che hanno accettato una buonuscita, offerta anche ad altri 35 giornalisti su un totale di 100: non è ancora chiaro quanti l’abbiano accettata o l’accetteranno.
Molti esperti del settore dei media e analisti hanno interpretato le buonuscite come un evidente segno che BuzzFeed voglia ridimensionare molto gli investimenti nella sua sezione delle notizie, considerata ormai non profittevole. L’obiettivo della società sarebbe quello di tornare invece a puntare maggiormente sulla sezione principale fatta di contenuti virali, che aveva reso il sito di BuzzFeed famoso in tutto il mondo.
L’annuncio dell’abbandono di Schoofs e Namako è arrivato nel giorno in cui BuzzFeed ha pubblicato i primi risultati finanziari dalla quotazione in Borsa, avvenuta a dicembre. I risultati non sono stati particolarmente soddisfacenti, come era nelle attese di gran parte degli analisti, e la società ha anche annunciato che nel trimestre fiscale in corso prevede che le entrate diminuiranno rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Ci si aspetta che in questo trimestre la società perderà tra i 15 e i 20 milioni di euro.
BuzzFeed esiste dal 2006 e per molto tempo è stato uno dei simboli di come l’informazione su Internet potesse essere redditizia, mischiando notizie e contenuti virali. BuzzFeed News era stato creato invece nel 2011, con l’ambizioso obiettivo di avere «almeno uno scoop al giorno». L’idea era che i contenuti virali di BuzzFeed, che producevano molte visualizzazioni e quindi più ricavi derivanti dalla pubblicità, potessero sostenere la sezione dedicata al giornalismo di qualità.
Era un’idea nuova, che in molti avevano provato a copiare con diversi gradi di successo, e che sembrava una via di uscita possibile alla crisi dei ricavi dei giornali online. Inizialmente le cose andarono bene, e nel 2016 BuzzFeed News era diventato anche un sito separato dal principale.
Nel corso degli anni BuzzFeed News si era guadagnato un’ottima reputazione nel mondo dell’informazione come uno dei siti di giornalismo investigativo più apprezzati al mondo per la serietà e la profondità delle proprie inchieste (decisamente in contrasto con la leggerezza dei contenuti del sito principale). Nel 2021 la redazione aveva peraltro vinto il premio Pulitzer per un’inchiesta sui campi di detenzione della minoranza di etnia uigura nella regione cinese dello Xinjiang.
Ma negli ultimi tempi il progetto iniziale era sembrato non essere più sostenibile per BuzzFeed, i cui risultati erano progressivamente peggiorati soprattutto a causa del declino di Facebook, su cui il sito aveva sempre puntato moltissimo per diffondere i propri contenuti.
Nel comunicato sui risultati di martedì non viene detto esplicitamente quanto la sezione di notizie BuzzFeed News abbia influito sull’andamento della società quest’anno, ma secondo quanto rivelato da alcune fonti interne a CNBC la dirigenza le imputerebbe una perdita di circa 10 milioni di dollari all’anno.
CNBC scrive anche, citando fonti anonime, che gli azionisti della società avrebbero chiesto all’amministratore delegato di BuzzFeed, Jonah Peretti, di chiudere l’intera sezione BuzzFeed News, ma la società al momento non ha confermato se questa indiscrezione abbia qualche fondamento.
Peretti, commentando martedì i risultati finanziari, ha affrontato la questione di BuzzFeed News molto alla larga, dicendo solamente che la riduzione del numero di giornalisti e il cambio dei dirigenti rientra in un più ampio piano per «accelerare la capacità di fare profitti» da parte della società, e che in futuro verrà data maggiore priorità alla copertura delle notizie più importanti del giorno, agli ambiti di «cultura, intrattenimento, celebrità e Internet», e alla presenza su social network utilizzati dai più giovani come TikTok.
Schoofs ha invece commentato il suo abbandono in una lettera inviata alla redazione, in cui ha spiegato che la decisione della società di ridurre il numero di giornalisti del sito si è reso necessario per renderlo profittevole entro il 2023. «Non è colpa vostra» ha scritto, «avete fatto tutto quello che vi avevamo chiesto, producendo un giornalismo incandescente che ha cambiato il mondo». Non lo ha detto esplicitamente, ma nella lettera Schoofs ha fatto capire che i piani della società sono di cambiare il modello editoriale che finora era stato alla base di BuzzFeed News: niente più inchieste approfondite e longform, ma un’informazione più “rapida” che possa attirare un numero maggiore di lettori.