Il governo russo ha detto di non escludere l’uso di armi nucleari in Ucraina
Nel caso in cui la Russia dovesse subire una «minaccia esistenziale», ha detto il portavoce Dmitri Peskov
In un’intervista data martedì sera alla giornalista Christiane Amanpour di CNN, il portavoce del governo russo, Dmitri Peskov, ha detto che la Russia non esclude del tutto l’ipotesi di ricorrere alle armi nucleari nella guerra in Ucraina. Quando Amanpour gli ha chiesto a quali condizioni il presidente russo Vladimir Putin potrebbe decidere di usarle, Peskov ha detto: «Se si presentasse una minaccia esistenziale per il nostro paese, potrebbe succedere».
Le parole di Peskov sono state definite «pericolose» dal governo americano, anche perché non è chiaro cosa Putin possa considerare una «minaccia esistenziale».
Negli ultimi anni la Russia ha parlato di «minacce» riferendosi per esempio sia alla cosiddetta «espansione a est della NATO», processo di allargamento dell’alleanza basato sull’adesione volontaria da parte di alcuni paesi ex sovietici; sia alla stessa esistenza dell’Ucraina, sostenendo che sia un’entità separata che porta avanti un «progetto anti-russo». Il timore quindi è che il governo russo possa considerare “esistenziale” una particolare minaccia, anche se non lo è.
In generale, comunque, non è la prima volta che Putin si mostra possibilista sull’uso di armi nucleari contro paesi che considera una minaccia, e in passato era già successo che decidesse di usare armi non convenzionali contro la popolazione civile (come le armi chimiche in Siria).
Nelle ultime settimane Putin ha anche accusato l’Ucraina di stare preparando attacchi con armi chimiche e nucleari contro la Russia, in collaborazione con gli Stati Uniti. A queste accuse, considerate infondate, l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, aveva risposto dicendo che «l’intento dietro queste falsità è chiaro e profondamente preoccupante», e aveva aggiunto che queste affermazioni avrebbero potuto essere parte di possibili operazioni “false flag” contro l’Ucraina (fingere cioè di aver subìto un attacco per giustificare un attacco, presentandolo come una risposta difensiva).
Mercoledì il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha detto che al summit previsto a Bruxelles e che si terrà giovedì l’alleanza approverà l’invio all’Ucraina di attrezzature specifiche per «proteggersi da eventuali minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari», oltre che da attacchi informatici. Sarebbe la prima volta dall’inizio dell’invasione che la NATO invia all’Ucraina aiuti specifici per proteggersi da armi di distruzione di massa.
La Russia dispone di circa 6mila ordigni nucleari. In queste settimane diversi analisti hanno condiviso le loro preoccupazioni sulle decisioni che potrebbe prendere Putin. Almeno fino ad ora, le sue minacce non erano state considerate particolarmente credibili.
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