«L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea»

Lo ha detto Mario Draghi dopo il discorso al parlamento italiano di Volodymyr Zelensky: è la prima volta che si espone in maniera così netta sul tema

(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Alla fine del discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al parlamento italiano, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto un breve intervento che si è concluso con un auspicio molto netto sull’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. È la prima volta dall’inizio dell’invasione russa che Draghi si esprime in maniera così esplicita sulla questione, ritenuta assai controversa.

«Vogliamo disegnare un percorso di maggior vicinanza dell’Ucraina all’Europa. Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea»

Nelle scorse settimane diversi paesi dell’Europa orientale che fanno già parte dell’Unione Europea avevano chiesto che l’Ucraina potesse entrare nell’Unione con una procedura accelerata. Alcuni governi dell’Europa occidentale, fra cui soprattutto la Germania, si erano invece dimostrati più scettici: per entrare nell’Unione serve che il governo di un certo paese approvi riformi economiche e istituzionali molto complesse, da cui l’Ucraina sembrava assai lontana anche prima della guerra.

C’è poi il tema di un eventuale coinvolgimento dell’Unione Europea in guerra, se l’Ucraina dovesse aderire all’Unione mentre si sta ancora difendendo dall’invasione russa. Il trattato sull’Unione Europea prevede all’articolo 42.7 una clausola di difesa reciproca nel caso di attacco armato a un paese membro, anche se i termini con cui è espressa sono meno perentori di quelli usati per esempio dall’articolo 5 del trattato della NATO, di cui l’Ucraina non fa parte e in cui verosimilmente non entrerà a breve.

Qualche giorno fa Josep BorrellAlto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, aveva detto che l’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea non è un tema all’ordine del giorno. Borrell aveva detto che «l’Ucraina ha una chiara prospettiva europea», ma che l’adesione è qualcosa che richiederà, in ogni caso, molti anni e che adesso l’Unione «deve fornire una risposta per le prossime ore, non per i prossimi anni».

Non è chiaro se le parole di Draghi possano smuovere qualcosa a livello europeo, nelle prossime settimane. Alla riunione del 24-25 marzo del Consiglio Europeo, cioè l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dell’Unione, si dovrebbe discutere soprattutto del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia.