Per Zelensky il “terrore” di Mariupol sarà ricordato per secoli
Nella città assediata la situazione umanitaria è disperata, e continuano i bombardamenti delle forze russe
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo discorso quotidiano alla nazione, sabato sera ha parlato della situazione di Mariupol, la città nel sud dell’Ucraina assediata da oltre due settimane dalle forze russe, che è soggetta ad alcuni dei bombardamenti più pesanti di tutta la guerra, e dove ormai i combattimenti si sono spostati nel centro città. Zelensky, nel suo discorso, ha detto:
Il terrore che le forze di occupazione hanno scatenato contro una città pacifica sarà ricordato nei secoli a venire.
Zelensky ha usato una buona dose di retorica, ovviamente, ma la situazione a Mariupol è davvero disperata.
La città è senza acqua potabile, senza elettricità, senza riscaldamento e senza la possibilità di ottenere aiuti umanitari e rifornimenti. L’esercito russo sta bloccando sistematicamente tutti i convogli di viveri, medicine e altre forniture che le autorità ucraine hanno cercato di inviare in città.
Le forze russe, inoltre, stanno portando avanti bombardamenti sistematici e incessanti, che colpiscono edifici civili e le infrastrutture più importanti della città, di cui ampie porzioni sono state rase al suolo o distrutte.
Secondo le autorità cittadine, a causa dei bombardamenti e dell’assedio delle forze russe sono morte oltre 2.500 persone a Mariupol. I cadaveri sono così tanti che le autorità sono state costrette a seppellirli in fosse comuni. Circolano perfino video di persone costrette a seppellire i vicini di casa nelle aiuole e nei parchi.