Cosa sono i missili ipersonici
La Russia ha annunciato di avere usato queste armi di nuova generazione in Ucraina, probabilmente per dare una prova di superiorità
Nel corso del fine settimana, il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver lanciato alcuni missili ipersonici su obiettivi ucraini, provocando una reazione notevole da parte di tutta la comunità internazionale: i missili ipersonici sono armi di nuova generazione, a disposizione di poche potenze militari, note perché sono capaci di raggiungere una velocità almeno cinque volte quella del suono mantenendo un’alta manovrabilità. Il loro impiego in Ucraina sarebbe uno dei primi in un reale contesto di guerra, fuori dai test missilistici e dalle esercitazioni.
Il ministero della Difesa russo ha fatto un primo annuncio sabato, quando ha detto di aver usato un missile ipersonico di tipo “Kinzhal” per colpire un deposito d’armi nella regione di Ivano-Frankivsk, nell’occidente ucraino. Domenica, poi, ha annunciato di averne usati altri per colpire un deposito di carburante vicino alla città meridionale di Mykolaiv e altri obiettivi. È difficile confermare indipendentemente le affermazioni del governo russo, ma membri dell’intelligence americana hanno detto ai media di aver avuto conferma dell’utilizzo da parte delle forze russe di questi missili.
Dei missili ipersonici si è parlato molto di recente, perché queste armi sono considerate la più importante novità degli ultimi decenni di sviluppo della tecnologia dei missili per scopi militari, e secondo alcuni esperti potrebbero portare a una nuova corsa agli armamenti. Al momento, gli unici paesi ad aver condotto test su missili ipersonici sono Stati Uniti, Cina, Corea del Nord e ovviamente la Russia (gli Stati Uniti però sono piuttosto indietro nello sviluppo). Varie altre potenze militari come l’India, la Francia e il Regno Unito stanno lavorando a progetti per la realizzazione di missili ipersonici.
I missili ipersonici hanno vari vantaggi rispetto ai missili tradizionali.
Ormai da alcuni decenni, i missili per colpire un obiettivo a grande distanza possono essere di due tipi. Anzitutto i missili da crociera, che viaggiano lungo una traiettoria orizzontale, parallela al terreno: sono piccoli e lenti ma sono eccezionalmente facili da manovrare, e per questo è difficilissimo intercettarli. Inoltre sono molto precisi: è possibile far entrare un missile da crociera nella finestra di un’abitazione, volendo. I missili da crociera si usano per colpire obiettivi specifici a centinaia di chilometri di distanza.
Altrimenti ci sono quelli balistici, missili enormi che vengono sparati oltre l’atmosfera e che, sfruttando la gravità, ricadono sull’obiettivo attraverso una traiettoria parabolica. I missili balistici sono velocissimi quando cadono sul bersaglio ma molto imprecisi: possono mancarlo anche di alcune centinaia di metri. Sono piuttosto facili per i nemici da rilevare, ma una volta lanciati sono quasi impossibili da fermare: quando cominciano la loro discesa, i missili balistici raggiungono velocità eccezionali e possono colpire a migliaia di chilometri di distanza. Anche la scarsa precisione non è un gran problema, perché i missili balistici sono destinati soprattutto al lancio di testate nucleari, che hanno un raggio di devastazione molto ampio.
I nuovi missili ipersonici dovrebbero mettere insieme il meglio dei due mondi: essere manovrabili e precisi come i missili da crociera e al tempo stesso avere la velocità e l’enorme capacità distruttiva dei missili balistici.
Per essere definito “ipersonico”, un missile deve raggiungere una velocità almeno cinque volte quella del suono (più di “Mach 5”, quindi, come si dice in gergo, essendo “Mach 1” la velocità del suono): quindi viaggiare ad almeno 1,6 chilometri al secondo, una velocità a cui l’aria inizia a comportarsi in maniera differente. Ed è questo il discrimine che porta a parlare di “velocità ipersonica” (e non semplicemente “supersonica”, come le velocità tra Mach 1 e Mach 5). Molti dei missili realizzati negli ultimi tempi, in realtà, vanno molto più veloce di così, e raggiungono spesso velocità fino a Mach 20.
I missili ipersonici attualmente in fase di sviluppo o realizzazione sono di due tipi. Ci sono anzitutto i missili da crociera ipersonici, cioè missili da crociera che spesso vengono lanciati da un jet militare in volo, e che sono dotati di uno speciale motore capace di portarli a velocità ipersoniche.
I missili Kinzhal usati dalle forze russe in Ucraina sono di questo tipo, e sono infatti sganciati da cacciabombardieri. Possono trasportare sia esplosivo convenzionale, come nel caso dei bombardamenti di questi giorni, sia eventualmente testate nucleari.
Il secondo tipo di missili ipersonici sono i cosiddetti “veicoli a planata ipersonica” (hypersonic glide vehicles, HGV), che sono i missili più interessanti e preoccupanti.
Come i missili balistici, gli HGV vengono sparati in traiettoria quasi verticale, trasportati su razzi convenzionali. Ma mentre i missili balistici fanno traiettorie paraboliche altissime, che li portano a oltre 1.000 chilometri da terra, gli HGV si staccano molto prima dal razzo, a 40–100 chilometri da terra. A quel punto, sfruttando l’aerodinamica, gli HGV possono planare a velocità ipersonica verso il bersaglio. L’enorme vantaggio rispetto ai missili balistici è che gli HGV sono manovrabili: un missile balistico una volta lanciato ha una traiettoria praticamente fissa e facilmente prevedibile. Un HGV invece può essere manovrato mentre plana: può scartare per evitare sistemi di intercettazione e radar e può cambiare traiettoria fino a pochi secondi prima dell’impatto. Non si può prevedere dove cadrà e questo rende quasi impossibile intercettarlo.
È piuttosto complicato capire la ragione per cui la Russia abbia voluto usare missili ipersonici in Ucraina. Benché le difese antimissile ucraine siano piuttosto solide, la Russia ha mostrato di poter distruggere vari obiettivi facendo uso dell’artiglieria tradizionale, più rodata e meno costosa.
È possibile che gli obiettivi specifici colpiti da missili ipersonici fossero particolarmente ben difesi, e che quindi la Russia abbia voluto usare le nuove armi per colpirli, perché sono praticamente impossibili da fermare per qualsiasi sistema antimissilistico.
Un’altra possibilità, forse più probabile, è che la Russia abbia voluto lanciare questi missili di nuova generazione – e poi pubblicizzare ampiamente il loro utilizzo – per ricordare sia all’Ucraina sia all’Occidente che, nonostante i problemi riscontrati in queste prime settimane di invasione, dispone ancora di un esercito moderno, e che nel suo arsenale ci sono armi ad alta tecnologia e ad alto potenziale distruttivo che ancora non sono state davvero usate nel corso del conflitto in Ucraina.
Pavel Felgenhauer, un analista militare, ha detto a Euronews che l’effetto sperato nell’utilizzo dei missili ipersonici è soprattutto psicologico: «Di fatto non cambia la situazione sul campo, ma ha certamente un effetto in termini di propaganda psicologica, per intimorire tutti».