«Chelsea e integrità sportiva non possono stare nella stessa frase»
Lo ha detto il presidente del Middlesbrough rispondendo a una richiesta della squadra di Roman Abramovich giudicata «bizzarra e senza senso»
La squadra di calcio del Chelsea ha giocato domenica scorsa contro il Newcastle l’ultima partita nel suo stadio di Londra al completo. D’ora in avanti le verranno infatti applicate le stesse sanzioni imposte dal Regno Unito al suo proprietario, l’oligarca russo Roman Abramovich, considerato tra i più vicini al presidente Vladimir Putin. Tra le altre cose vietate, il Chelsea non potrà più vendere i biglietti per le partite, a cui d’ora in avanti potranno andare soltanto i tifosi abbonati a inizio stagione.
Il divieto di vendita vale anche per le partite in trasferta, e per questo motivo il Chelsea ha chiesto al Middlesbrough, squadra di seconda divisione e sua prossima avversaria in FA Cup, di chiudere il suo stadio al pubblico in occasione della partita in programma sabato, per una questione di integrità sportiva. Il Middlesbrough è rimasto abbastanza sorpreso dalla richiesta, come si legge nel comunicato pubblicato dalla società: «Riteniamo che il suggerimento sia bizzarro e senza senso. Siamo consapevoli dei motivi per cui il Chelsea è stato sanzionato, ma questo non ha nulla a che fare con il Middlesbrough. I nostri tifosi non dovrebbero essere penalizzati, sarebbe ingiusto e senza fondamenti».
Poco dopo è arrivata la reazione del proprietario del Middlesbrough, Steve Gibson, che ha detto: «Chelsea e integrità sportiva non possono stare nella stessa frase». Gibson ha poi definito i trofei vinti dal Chelsea in vent’anni «provenienti dal denaro corrotto di Abramovich», che è stato sbattuto fuori dal calcio «come dovrebbe essere sbattuto fuori anche Bruce Buck», l’attuale presidente del Chelsea.
In settimana l’allenatore del Chelsea, Thomas Tuchel, aveva parlato delle conseguenze delle sanzioni sulla squadra. In vista della partita di Champions League in programma mercoledì a Lille, in Francia, ha detto in conferenza stampa: «Dovremmo riuscire ad andare e tornare in aereo. Altrimenti andremo in treno, o in pullman, o mi metterò io a guidare un pulmino». D’ora in avanti la squadra potrà infatti viaggiare soltanto con una spesa inferiore a 20mila sterline, la metà di quella normalmente necessaria.