L’ultimo treno a vapore d’Europa
E del mondo, a effettuare ancora un regolare servizio di trasporto passeggeri, in Polonia
Tutte le mattine alle 6.03 da Wolsztyn, nella Polonia occidentale, parte un treno diretto verso la città di Leszno, una cinquantina di chilometri a sud-est. Durante il percorso, che dura circa un’ora e un quarto, il treno fa alcune fermate per caricare studenti e pendolari e poi riparte da Leszno alle 9.07; alle 11.41 da Wolsztyn parte un’altra corsa, la seconda e ultima della giornata. Quello che parte tutti i giorni dalla cittadina polacca non è un treno come tanti, bensì l’ultimo treno a vapore d’Europa a effettuare un regolare servizio di trasporto passeggeri, nonché l’unico rimasto al mondo.
La storia di questo particolare servizio e della persona che ha contribuito a tenerlo vivo è stata raccontata di recente dal giornalista del Financial Times Martin Fletcher, che ha anche parlato della singolare iniziativa che ha permesso alle locomotive a vapore di Wolsztyn di continuare a circolare fino a oggi.
In Polonia le locomotive a vapore sopravvissero più a lungo che altrove perché nel paese si producevano grandi quantità di carbone, necessario per la loro alimentazione, a costi contenuti. Mentre negli altri paesi europei vennero dismesse tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta (in Italia l’ultima in servizio venne ritirata nel 1976), lì continuarono a essere piuttosto comuni fino agli anni Ottanta. Col tempo tuttavia anche in Polonia vennero rimpiazzate da modelli più moderni, tanto che nel 1994 le sole locomotive a vapore ancora operative in Polonia erano proprio quelle del deposito di Wolsztyn.
A quel punto intervenne il britannico Howard Jones, che alcuni anni prima aveva messo in piedi un’agenzia con cui organizzava viaggi per le persone che come lui erano impallinate di locomotive a vapore e desideravano visitare le vecchie ferrovie e i siti dedicati a questi mezzi, per lo più in Germania e in Polonia. Nel 1997 Jones decise di lasciare l’Inghilterra e di trasferirsi stabilmente a Wolsztyn per dedicarsi alla propria passione e per cercare di salvare questo mezzo di trasporto. Nonostante molti gli avessero detto che i suoi sforzi non avrebbero portato da nessuna parte, «25 anni dopo siamo ancora qui», ha detto Jones a Fletcher durante una sua visita nella cittadina.
Jones propose alla società ferroviaria nazionale di continuare a far viaggiare le locomotive impegnandosi a raccogliere i fondi per mantenere il deposito di Wolsztyn, che fu fondato nel 1907 e contiene ancora un laboratorio con gli strumenti originali per la manutenzione. Riuscì a farlo convincendo una quarantina di appassionati di treni come lui a investire 2mila sterline a testa in cambio della possibilità di imparare a guidare le locomotive a vapore, offrendo appositi corsi. Cominciò anche a organizzare viaggi sui treni a vapore in giro per la Polonia, attirando turisti da tutto il mondo.
Nel frattempo, anche il treno passeggeri tra Wolsztyn e Leszno continuò a circolare: attualmente serve circa 50mila passeggeri all’anno, 5mila dei quali sono turisti.
Il deposito delle locomotive a vapore di Wolsztyn si trova a qualche centinaio di metri dalla stazione. Oltre al laboratorio ospita varie locomotive a vapore prodotte nei primi tre decenni del Novecento. La più vecchia è la TKb-b4, che fu fabbricata nel 1912 e comparve nel film Il Pianista di Roman Polanski, mentre la più veloce è la Pm36-2, che è chiamata anche Piękna Helena (Bella Elena), è del 1937 e viaggiava fino a 130 km/h. Quelle ancora operative invece sono tre, la Pt47-65, la Ol49-59 e la Ol49-69, che arrivano al massimo a 80 km/h.
Jones, che ha 70 anni, ha detto di amare le locomotive a vapore perché secondo lui sono «le macchine più simili a degli esseri viventi. Sono come draghi che respirano». Ospita molte delle persone che seguono i suoi corsi in una pensione che si trova accanto alla stazione e che è piena di cimeli legati ai treni di una volta, tra cui modellini, segnali ferroviari e numerose fotografie. Durante la sua visita a Wolsztyn anche il giornalista del Financial Times ha soggiornato nella pensione di Jones e ha provato l’esperienza di guidare un treno a vapore, o per meglio dire ad aiutare chi lo stava facendo.
Fletcher l’ha descritta come un’esperienza «avvincente ma anche un po’ preoccupante». Ha spiegato che la visuale non è delle migliori a causa del grosso serbatoio che contiene l’acqua necessaria per il funzionamento della locomotiva, che sta davanti alla cabina di pilotaggio, e che per questo è anche molto difficile guidarlo se non si ha confidenza con il percorso dei binari. A ogni modo, alla fine della visita, Jones si è complimentato con lui, dicendogli che adesso è una delle circa 2mila persone che possono dire di aver aiutato a guidare una locomotiva a vapore nel 21mo secolo.