L’attore americano Jussie Smollett è stato condannato a 150 giorni di carcere per aver organizzato una finta aggressione omofoba nei propri confronti
L’attore statunitense Jussie Smollett è stato condannato a 150 giorni di carcere e 30 mesi in libertà vigilata per aver organizzato una finta aggressione omofoba nei propri confronti, mentendo poi alla polizia per far credere che fosse avvenuta veramente. Lo ha detto giovedì un tribunale di Chicago, che a dicembre aveva già deciso di condannare Smollett ma doveva ancora comunicare la sentenza.
Smollett, che è gay e afroamericano ed è noto soprattutto per aver recitato nella serie tv Empire, nel 2019 era stato accusato di aver organizzato la finta aggressione per ottenere visibilità. Aveva raccontato di essere stato aggredito da due uomini bianchi fuori da un negozio di alimentari a Chicago. Dopo pochi giorni erano però sorti parecchi dubbi sull’aggressione e Smollett era stato arrestato a Chicago con l’accusa di avere raccontato cose false alla polizia.
Le accuse erano state ritirate e il caso chiuso, e poi riaperto. Delle sei accuse a lui rivolte, il tribunale ne aveva confermate cinque, tutte legate al reato di disorderly conduct (simile al nostro “disturbo della quiete pubblica”).