L’ospedale bombardato dalla Russia a Mariupol
Il reparto di maternità e quello di pediatria hanno subito gravi danni, ci sono bambini e donne incinte ferite, dicono le autorità ucraine
Nel pomeriggio di mercoledì un attacco aereo russo ha distrutto buona parte dei reparti di pediatria e maternità di un ospedale a Mariupol, città portuale dell’Ucraina sulla costa settentrionale del mar d’Azov bombardata pesantemente dall’esercito della Russia negli ultimi giorni. Secondo le autorità ucraine locali ci sarebbero almeno 17 persone ferite, ma le attività di soccorso e ricerca di eventuali altri sopravvissuti sono ancora in corso.
Le violente esplosioni hanno danneggiato l’edificio, frantumato i vetri delle finestre e creato un cratere profondo diversi metri nelle vicinanze dell’ospedale.
Subito dopo l’attacco, soldati ucraini, forze di polizia, squadre di soccorso e semplici cittadini sono accorsi nella zona per aiutare le persone che si trovavano nella struttura a mettersi in salvo.
Tra di loro c’erano diversi bambini e alcune donne incinte, che hanno riportato varie ferite.
Le fotografie e i video dall’area dell’ospedale mostrano un grande livello di distruzione.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito l’attacco «un’atrocità» e ha detto di avere avuto notizia di «bambini tra le macerie». Le informazioni da Mariupol sono per ora parziali e non è stato ancora possibile verificare l’esatto numero delle persone ferite.
Mariupol. Direct strike of Russian troops at the maternity hospital. People, children are under the wreckage. Atrocity! How much longer will the world be an accomplice ignoring terror? Close the sky right now! Stop the killings! You have power but you seem to be losing humanity. pic.twitter.com/FoaNdbKH5k
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 9, 2022
L’attacco all’ospedale da parte della Russia ha ricevuto dure critiche da parte di diversi paesi. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha detto che: «Ci sono poche cose più turpi di colpire i vulnerabili e gli indifesi» aggiungendo che il presidente russo, Vladimir Putin, «dovrà rispondere di questi terribili crimini».
Ormai da giorni Mariupol viene bombardata costantemente dall’esercito russo, venendo meno al rispetto di diversi cessate il fuoco concordati con l’Ucraina e all’istituzione di “corridoi umanitari” per consentire ai civili di abbandonare la città.
Mariupol è un obiettivo fondamentale per la Russia: la sua conquista consentirebbe all’esercito russo di congiungere le aree occupate della Crimea, e di parte del sud dell’Ucraina, con le zone già sotto controllo del Donbass, la regione in cui si trovano le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, territori formalmente ucraini che da anni sono gestiti dai separatisti appoggiati dalla Russia. I miliziani separatisti potrebbero in questo modo unirsi alla parte di esercito russo presente in Crimea, intensificando le attività militari nell’area meridionale dell’Ucraina.