Il sindaco di Odessa non è più filo-russo
Gennady Trukhanov ha dato del «bastardo», «idiota» e «stronzo» a Vladimir Putin, mentre la sua città, uno dei principali porti ucraini sul Mar Nero, si prepara all'attacco russo
Le forze russe continuano ad avanzare nel sud dell’Ucraina e sembrano intenzionate a invadere anche Odessa, una delle più importanti città portuali del paese. Prendendone il controllo, riuscirebbero a togliere quasi del tutto all’Ucraina gli sbocchi sul Mar Nero. Al momento i bombardamenti dell’esercito russo si stanno concentrando su Mykolaiv, che dista da Odessa un centinaio di chilometri.
Odessa è una città che storicamente ha un rapporto amichevole con la Russia e con la popolazione russa: è infatti una meta turistica molto frequentata dai russi, soprattutto per via delle sue spiagge e delle sue terme. In un sondaggio dello scorso settembre il 68 per cento degli abitanti di Odessa si era detto d’accordo con l’affermazione del presidente russo Vladimir Putin secondo cui russi e ucraini sono «un solo popolo».
Ma con l’inizio dell’invasione russa le cose sono cambiate. Oggi gli abitanti di Odessa si stanno preparando a resistere a un possibile attacco: la maggior parte dei negozi è chiusa, lo storico teatro dell’Opera è stato circondato di sacchi di sabbia per evitare danni in caso bombardamenti e sono state costruite barricate per bloccare l’accesso dei veicoli militari alla scalinata Potëmkin, uno dei simboli della città, nota anche per la sua rappresentazione nel film del 1925 La corazzata Potëmkin, di Sergej Michajlovič Eisenstein.
Anche il sindaco Gennady Trukhanov – politico al centro di diversi scandali, che in passato aveva espresso il suo apprezzamento per le politiche del governo russo – ha cambiato atteggiamento, iniziando a criticare duramente l’invasione russa e gli argomenti di Putin. Lunedì nel corso di un’intervista ha parlato così della possibilità che Putin decida di attaccare Odessa:
«Non so che razza di bastardo, idiota o stronzo tu debba essere per premere un tasto e lanciare dei missili su Odessa. Va oltre i limiti della mia comprensione».
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