Il numero di morti per l’attentato di venerdì alla moschea di Peshawar, in Pakistan, è salito a 63
Le persone uccise nell’attentato di venerdì 4 marzo alla moschea di Peshawar, in Pakistan, sono almeno almeno 63, e i feriti quasi 200: le autorità locali pakistane hanno fatto sapere che il numero dei morti potrebbe continuare ad aumentare, e che circa 38 persone sono in ospedale in condizioni critiche. L’attentato – avvenuto nella moschea sciita di Kucha Risaldar, nel corso della preghiera rituale del venerdì – è stato rivendicato dall’ISIS: a compierlo è stato, secondo le dichiarazioni del gruppo, un membro dell’ISIS-K, la divisione afghana dell’ISIS.
Secondo le ricostruzioni di Associated Press, l’attentatore avrebbe raggiunto la moschea in moto insieme ad altre due persone (che ora sono ricercate). Avrebbe poi sparato a due poliziotti di guardia alla moschea e sarebbe poi entrato per far esplodere un ordigno al suo interno. Tra venerdì stesso e sabato ci sono stati i funerali di alcune delle persone rimaste uccise nell’attentato.
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