Marco Damilano si è dimesso dalla direzione dell’Espresso
Il giornalista Marco Damilano ha annunciato le proprie dimissioni da direttore del settimanale l’Espresso, criticando l’intenzione del gruppo GEDI di vendere la testata, in un più ampio piano di chiusura e vendita delle sue pubblicazioni meno rilevanti sul mercato. Le voci sulla probabile vendita dell’Espresso circolavano da diverso tempo, ma non avevano mai ricevuto particolari conferme e ancora oggi ci sono pochi dettagli.
Damilano ha scritto di avere «appreso della decisione di vendere l’Espresso da un tweet di un giornalista, due giorni fa, mercoledì pomeriggio», aggiungendo che «mesi di stillicidio continuo, di notizie non smentite, di voci che sono circolare indisturbate» hanno causato un grave danno alla testata. Damilano ha detto di essersi speso personalmente per trovare soluzioni alternative con il gruppo GEDI «fino ad arrivare a oggi, alla violazione del più elementare obbligo di lealtà e di fiducia».
In serata, GEDI ha diffuso un breve comunicato in cui annuncia di aver nominato direttore dell’Espresso il giornalista Lirio Abbate, che dal 2017 ne era il vicedirettore. La nomina, dice il comunicato, ha «effetto immediato».
L’Espresso negli ultimi anni aveva avuto una storia piuttosto travagliata, riconducibile alla crisi che ha interessato i settimanali d’informazione e ai minori investimenti sulla testata da parte di GEDI. Damilano era stato nominato direttore del giornale nel 2017, dopo due anni da vicedirettore, e in alcune circostanze non aveva nascosto le difficoltà di fare l’Espresso con poche risorse. I dati sulle vendite erano migliorate in seguito alla decisione di GEDI di vendere il giornale insieme a Repubblica.
Insieme a Repubblica, l’Espresso è uno dei marchi più noti e riconosciuti del gruppo GEDI, che anticamente si chiamava proprio Gruppo Espresso.