Roman Abramovich venderà il Chelsea
L’oligarca russo ha detto che i guadagni dalla vendita andranno a una fondazione benefica dedicata alle vittime della guerra in Ucraina
L’oligarca russo Roman Abramovich ha annunciato che venderà la squadra di calcio inglese del Chelsea, di cui è proprietario da quasi vent’anni, periodo in cui l’aveva trasformata in uno dei club più forti al mondo facendogli vincere 5 titoli nazionali, due Champions League, due Europa League, una Supercoppa europea e una Coppa del Mondo per club.
In un comunicato, Abramovich ha scritto: «Ho sempre preso le decisioni pensando all’interesse del club. […] Perciò ho deciso di venderlo, credo che sia nell’interesse del club, dei tifosi, dei dipendenti e degli sponsor». Nei giorni scorsi Abramovich aveva già annunciato di voler lasciare il controllo amministrativo del Chelsea, senza fare espliciti riferimenti all’invasione situazione in Ucraina.
Nel comunicato di mercoledì, invece, scrive: «Ho dato mandato di creare una fondazione benefica a cui verranno devoluti i guadagni della vendita. La fondazione sarà dedicata a tutte le vittime della guerra in Ucraina. […] È stato incredibilmente difficile prendere questa decisione, e mi addolora lasciare il club in questo modo».
Abramovich è uno degli oligarchi russi più noti, proprio per via della sua attività di imprenditore nel settore sportivo. Gli oligarchi sono un piccolo gruppo di privati cittadini che dal crollo dell’Unione Sovietica hanno accumulato enormi ricchezze e che intrattengono stretti rapporti con la presidenza russa, influenzandone le scelte politiche.
Gli oligarchi russi sono stati tra le prime persone colpite dalle sanzioni economiche occidentali seguite all’invasione russa in Ucraina, motivo per cui sembra sempre più plausibile e confermato che stiano covando un crescente dissenso nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e della guerra che ha iniziato. Peraltro, Abramovich ha partecipato personalmente all’incontro tra le delegazioni russa e ucraina che si è tenuto lunedì.
Abramovich, che ha 55 anni, iniziò la sua attività imprenditoriale tra gli anni Ottanta e Novanta, fondando diverse società di import-export. Nel 1995 acquisì le quote di maggioranza della compagnia petrolifera Sibneft, che in pochi anni aumentò enormemente il proprio valore facendo di Abramovich uno degli uomini più ricchi al mondo. Vendette le sue quote nel 2002 a Gazprom, la più grande azienda energetica russa, di proprietà dello stato, per circa 12 miliardi di euro.
Abramovich comprò il Chelsea nel 2003, con l’obiettivo di farne una delle squadre più forti d’Europa. Fino ad allora la squadra londinese aveva vinto un solo campionato inglese, negli anni Cinquanta, ma nei decenni successivi non aveva raccolto grossi successi. Abramovich decise di investire subito molto nella squadra, acquistando alcuni dei calciatori più forti al mondo. La vera svolta si ebbe però solo nel 2004, quando ingaggiò come allenatore il portoghese José Mourinho, che aveva appena vinto la Champions League con il Porto. Quello stesso anno il Chelsea vinse il suo primo campionato in cinquant’anni.
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