Le armi che l’Italia invierà in Ucraina
L'esercito ucraino riceverà sistemi anticarro, antiaereo, mitragliatrici ed equipaggiamenti da difesa come elmetti e giubbotti antiproiettile
Nel consiglio dei ministri di lunedì il governo ha approvato un decreto per autorizzare l’invio di armi, mezzi ed equipaggiamenti militari all’esercito ucraino. La decisione dell’Italia segue l’orientamento prevalente tra molti paesi dell’Unione Europea, che nei giorni scorsi avevano annunciato l’invio di armi per aiutare l’esercito ucraino a difendersi dall’invasione russa.
L’autorizzazione del governo è essenziale perché di fatto è una deroga alla legge 185 del 1990 sull’esportazione di armi. Il decreto è stato approvato con l’obiettivo di «garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina».
All’articolo 1, la legge 185 prevede che «l’esportazione, l’importazione e il transito di materiale di armamento nonché la cessione delle relative licenze di produzione devono essere conformi alla politica estera e di difesa dell’Italia. Tali operazioni vengono regolamentate dallo Stato secondo i principi della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Sono però consentite deroghe nel rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia «o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere». Per questo motivo, dopo l’approvazione del decreto, un altro passaggio necessario sarà l’approvazione di una risoluzione alla Camera e al Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi.
L’elenco dettagliato delle armi da inviare in Ucraina non è stato ancora diffuso: verrà confermato martedì con un nuovo decreto dei ministeri della Difesa, degli Esteri e dell’Economia. Secondo le anticipazioni pubblicate dai giornali nei giorni scorsi, l’Italia invierà missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browing, mitragliatrici Mg e munizioni.
Lo Stinger, spiega il sito dell’esercito italiano, è un sistema missilistico terra-aria «impiegato contro la minaccia aerea condotta a bassissime quote». È composto dal missile infilato in un tubo di lancio: il militare lo porta in spalla e mira all’obiettivo grazie a un sistema di identificazione. Lo Spike è piuttosto simile, anche se lo scopo è diverso: è considerato un «sistema controcarro di terza generazione» e consente di colpire veicoli corazzati e carri armati, inclusi quelli protetti da corazzature e da sistemi antimissile di ultima generazione. Può essere utilizzato in qualsiasi condizione meteo, di giorno e di notte.
La mitragliatrice Browning, spiega sempre il sito dell’esercito, garantisce un adeguato «supporto di fuoco alla manovra delle unità terrestri»: può sparare colpi singoli o raffiche e può essere montata sia su un aereo che su un veicolo a terra. I proiettili sono in grado di perforare una lastra di acciaio di 10 millimetri di spessore a oltre mille metri di distanza. La mitragliatrice MG è un’arma automatica: pesa dieci chili, può essere installata su veicoli, spara tra 700 e 900 colpi al minuto. L’Italia invierà anche munizioni. In totale si prevede una fornitura per un valore di circa 50 milioni di euro senza nuovi acquisti, ma attingendo dalle armi a disposizione dell’esercito italiano.
Un primo decreto approvato venerdì scorso aveva autorizzato l’invio in Ucraina di equipaggiamento di difesa per i militari dell’esercito ucraino, soprattutto giubbotti ed elmetti in kevlar, una fibra sintetica molto resistente. Altri tre milioni di euro sono già stati stanziati per le iniziative di protezione civile: verranno inviate 200 tende da campo per un totale di mille posti letto. Il trasporto delle armi, dell’equipaggiamento e del materiale sarà gestito dalla NATO.
Oltre all’Italia, molti altri paesi europei hanno annunciato la fornitura di armi e mezzi all’esercito ucraino. La Germania ha autorizzato l’invio di mille armi anticarro, 500 missili terra-aria Stinger, nove obici, 14 veicoli blindati e 10mila tonnellate di carburante. Il Belgio consegnerà duemila mitragliatrici, duecento armi anticarro e 3.800 tonnellate di carburante, l’Estonia missili anticarro, mortai e ospedali da campo. La Lettonia e la Lituania hanno detto che invieranno missili antiaerei. La Slovacchia garantirà forniture mediche e mezzi per lo sminamento per un valore di 1,7 milioni di euro, la Polonia invierà munizioni difensive. I Paesi Bassi hanno annunciato l’invio di tremila elmetti e duemila giubbotti antiproiettile. La Francia ha inviato armi antiaeree e digitali, oltre a carburante. Il Portogallo offre all’Ucraina visori notturni, giubbotti antiproiettile, elmetti, granate, munizioni e fucili automatici G3.
Le armi, i mezzi e gli equipaggiamenti arriveranno in Ucraina principalmente dalle strade e dalle ferrovie che collegano la Germania a Kiev attraverso la Polonia, la stessa strada che molti ucraini stanno percorrendo per lasciare il paese. È una via d’accesso piuttosto rapida e con pochi problemi dal punto di vista logistico. Uno dei punti di accesso a Sud è il confine con la Romania, mentre a Ovest si può entrare dalla Slovacchia e dall’Ungheria.