Putin continua a minacciare di usare le armi nucleari
Domenica ha messo in stato di allerta le forze di deterrenza del paese in risposta alle dure sanzioni ricevute da Unione Europea e Stati Uniti
Il presidente russo Vladimir Putin ha messo in stato d’allerta le forze di deterrenza russe, vale a dire le forze strategiche dell’esercito che comprendono mezzi e sistemi militari di attacco e di difesa, tra cui le armi nucleari. Con questo annuncio Putin non ha ordinato di utilizzare le armi nucleari a disposizione del paese per intensificare gli attacchi dell’esercito russo in Ucraina, ma di fatto ha minacciato apertamente di farlo, ordinando alle forze di deterrenza di prepararsi a «un regime speciale di servizio di combattimento».
Già nell’annuncio con cui aveva ordinato l’invasione dell’Ucraina la settimana scorsa, Putin aveva detto che «chiunque avesse ostacolato» l’operazione della Russia avrebbe patito «conseguenze mai viste»: un riferimento che in molti, per esclusione, avevano associato a una minaccia di utilizzare armi nucleari, mai usate contro l’Europa. Domenica, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione, ha deciso di alzare i toni dello scontro in risposta alle durissime sanzioni imposte alla Russia da Unione Europea e Stati Uniti.
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La decisione è stata presa da Putin durante una riunione con il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il Capo di stato maggiore delle Forze armate russe, Valery Gerasimov. In un breve commento trasmesso sulla televisione russa, Putin ha detto che i paesi occidentali stanno prendendo provvedimenti «ostili» nei confronti dell’economia russa e che i funzionari dei principali paesi membri della NATO si sono permessi di fare «dichiarazioni aggressive» contro il paese. Per questo, ha continuato Putin:
«Ordino al ministro della Difesa e al Capo di stato maggiore [delle Forze armate russe] di far preparare le forze di deterrenza dell’esercito russo a un regime speciale di servizio di combattimento.»
L’espressione “deterrenza nucleare” è strettamente associata alla Guerra fredda, quando gli armamenti nucleari statunitensi e sovietici erano costruiti e dispiegati in luoghi strategici con l’obiettivo di minacciarsi reciprocamente, scoraggiando un’aggressione nemica incutendo timore per le possibili conseguenze.
Secondo un rapporto realizzato lo scorso settembre dal servizio di ricerca del Congresso americano, le forze di deterrenza russe comprendono tra le altre cose bombardieri e sottomarini in grado di lanciare missili di precisione a breve e media distanza, ma anche altri mezzi aerei e sistemi militari che possono far partire vari tipi di missili a lunga gittata. Sempre secondo il rapporto, la Russia è dotata anche di missili balistici intercontinentali (conosciuti come ICBM) e di veicoli di rientro ipersonico, cioè aerei progettati per portare a termine attacchi nucleari o con altri tipi di missili ed evitare le difese aeree nemiche.
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Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha detto a CNN che le parole di Putin fanno parte di «una retorica pericolosa» e che il suo è un comportamento del tutto irresponsabile. Anche Linda Thomas-Greenfield, l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’ONU, ha criticato duramente le nuove minacce di Putin, definendole una «intensificazione del tutto inaccettabile» del conflitto.
Alcuni osservatori citati dal New York Times, tuttavia, hanno notato che la minaccia dell’utilizzo delle armi nucleari è arrivata piuttosto presto, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione. Secondo vari funzionari dell’amministrazione di Joe Biden sentiti sempre dal New York Times l’atteggiamento di Putin mostra come il conflitto potrebbe degenerare molto velocemente in uno scontro tra due super potenze, ed è per questo che al momento l’apparente strategia del governo degli Stati Uniti è di non rispondere con minacce dello stesso registro per evitare una escalation.
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