Il piccolo paese polacco verso cui scappano migliaia di ucraini
A Medyka dall'inizio dell'invasione russa sono passate più di 100mila persone, soprattutto donne ucraine con bambini al seguito
Da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina, ogni giorno decine di migliaia di persone cercano di scappare dall’avanzata dell’esercito nemico. La maggior parte di loro si dirige verso il piccolo paese di Medyka, che ha seimila abitanti ed è situato al confine con la Polonia, il paese più ricco e sicuro fra quelli che confinano con l’Ucraina. Secondo una stima del ministero dell’Interno polacco dall’inizio dell’invasione più di 115mila persone sono entrate in Polonia dall’Ucraina. Più o meno lo stesso numero di migranti arrivati via mare in Italia negli ultimi tre anni, dal 2019 ad oggi.
La maggior parte di loro è arrivata a Medyka in treno, fino a quando era possibile, o in automobile. Le autorità di frontiera non erano per nulla abituate a questi flussi e la situazione è rapidamente degenerata. CNN racconta che gli ucraini in fuga dalla guerra abbandonano la loro auto a circa 50 chilometri dal confine, magari dopo aver guidato per ore, e si incamminano a piedi verso la frontiera, nonostante temperature vicino allo zero.
Molti di loro sono donne con bambini, animali domestici e grosse valigie al seguito. Per difendersi dall’avanzata dei russi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha vietato a tutti gli uomini di età compresa fra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese. Alcuni uomini arrivano al confine, abbracciano moglie e figli e tornano indietro a combattere.
Nonostante il governo polacco abbia deciso di accogliere tutti i cittadini ucraini, anche quelli senza documenti validi, alla frontiera le cose vanno a rilento. Un ragazzo britannico di 23 anni che si trovava in vacanza in Ucraina con la sua ragazza ha detto ad Associated Press di avere aspettato 23 ore prima di riuscire ad entrare in Polonia, in un'area recintata senza cibo né acqua.
in fuga dall'#Ucraina, si entra piano piano in #Polonia. Oggi a #Medyka, una fila interminabile di persone a piedi e auto incolonnate. pic.twitter.com/i1MMtyBOEi
— Pierre Ograbek (@PierreOgrabek) February 25, 2022
In territorio polacco i profughi vengono accolti con «sorrisi, bevande calde e offerte di passaggi alla vicina stazione ferroviaria», scrive il New York Times. I più fortunati vengono recuperati da un parente o un amico che abita in Polonia, dove vivono già moltissimi ucraini: non ci sono stime precise ma si parla di almeno un milione di persone.
Reuters ha raccolto la storia di una donna, Nataliya Ableyeva, a cui un uomo ucraino che non conosceva le ha affidato i suoi due figli prima di tornare indietro a combattere. «Si è fidato di me, mi ha dato anche i loro passaporti», ha raccontato Ableyeva, che ha preso per mano i due bambini e li ha accompagnati in Polonia, dove ad aspettarli c'era la loro madre. «Accetteremo tanti rifugiati quanti ce ne sarà bisogno», ha detto qualche giorno fa il viceministro della Difesa polacco, Marcin Ociepa.
Nessuno ha un'idea precisa di quanti saranno. Domenica mattina l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati ha detto che dall'inizio dell'invasione circa 368mila persone sono scappate dall'Ucraina per andare in Polonia, ma anche in Ungheria, Moldavia, Slovacchia e Romania.
Nel frattempo la Polonia continua a respingere migranti e richiedenti asilo che provano a entrare nel paese ma provengono da posti come l'Afghanistan e il Medio Oriente. I paesi dell'Europa orientale sono tradizionalmente ostili ai migranti che provengono da quelle zone, e diversi commentatori stanno sottolineando la differenza di approccio fra persone che scappano ugualmente da guerre e violenze di vario tipo.