Le reazioni internazionali all’invasione dell’Ucraina
Cosa hanno detto Stati Uniti, Unione Europea, Nazioni Unite e gli altri paesi dell'attacco deciso da Putin
L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata giovedì mattina presto con l’assedio di varie città e il bombardamento di varie strutture anche a Kiev, la capitale del paese, ha provocato immediate reazioni di grande preoccupazione sia in Ucraina che nel resto del mondo. Sull’invasione, che potenzialmente potrebbe diventare la più grande guerra europea dai tempi della Seconda guerra mondiale, si sono immediatamente espressi, tra gli altri e oltre al governo ucraino, gli Stati Uniti, l’Unione Europea, i suoi paesi membri e le Nazioni Unite.
Tra i primi a commentare l’accaduto c’è stato naturalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, con un discorso trasmesso in televisione poco prima delle 7 di mattina locali. Zelensky, che proprio ieri aveva dichiarato lo stato di emergenza in tutto il paese, ha rivolto un appello ai cittadini ucraini e a quelli russi. «Non abbiamo bisogno di una guerra (…) ma se saremo attaccati dalle truppe nemiche, se proveranno a portarci via il nostro paese, la nostra libertà, le nostre vite, le vite dei nostri figli, noi ci difenderemo. Non attaccheremo — ma ci difenderemo. E mentre ci attaccherete vedrete la nostra faccia. Non le nostre spalle, la nostra faccia» ha detto Zelensky.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, da parte sua, ha definito l’operazione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin una «guerra di aggressione», in cui l’Ucraina «si difenderà e vincerà». Kuleba ha anche detto che «il mondo può e deve fermare Putin» e ha sollecitato l’imposizione di sanzioni «devastanti» contro la Russia e l’invio all’Ucraina di armi per far fronte all’attacco russo.
Putin has just launched a full-scale invasion of Ukraine. Peaceful Ukrainian cities are under strikes. This is a war of aggression. Ukraine will defend itself and will win. The world can and must stop Putin. The time to act is now.
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) February 24, 2022
I primi governi esteri a commentare l’invasione e il bombardamento dell’Ucraina sono stati, come ci si aspettava, gli Stati Uniti e l’Unione Europea.
La reazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata immediata: «il presidente Putin ha scelto di iniziare una guerra premeditata che avrà conseguenze catastrofiche», ha detto Biden, affermando che «gli Stati Uniti e i suoi alleati e partner risponderanno in modo unito e deciso». Biden ha anche annunciato l’imposizione di estese sanzioni economiche contro la Russia.
Per gli Stati Uniti hanno parlato anche il segretario di Stato Antony Blinken e quello della Difesa Lloyd J. Austin III, che hanno detto di aver già parlato con la NATO per «condannare l’attacco premeditato e ingiustificato della Russia nei confronti dell’Ucraina e per discutere con l’alleanza [la NATO] una risposta coordinata». Blinken ha aggiunto che l’impegno degli Stati Uniti nella difesa della NATO è «ferreo».
Anche l’Unione Europea ha immediatamente reagito all’invasione russa dell’Ucraina: questa mattina, poco dopo l’inizio dell’operazione, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha detto che le istituzioni europee «condannano con fermezza l’ingiustificato attacco contro l’Ucraina», facendo capire che seguiranno conseguenze nei confronti del suo responsabile, cioè la Russia. Von der Leyen ha poi diffuso un comunicato congiunto col presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in cui hanno annunciato che oggi l’Unione Europea si riunirà per accordarsi su come rispondere all’invasione dell’Ucraina: il comunicato ha anche annunciato nuove sanzioni contro la Russia, in aggiunta a quelle già imposte dopo la prima operazione militare di Putin di lunedì scorso.
We strongly condemn Russia´s unjustified attack on Ukraine.
In these dark hours, our thoughts are with Ukraine and the innocent women, men and children as they face this unprovoked attack and fear for their lives.
We will hold the Kremlin accountable.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 24, 2022
All’invasione hanno reagito anche i singoli paesi europei: il presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi ha definito l’attacco di Putin ingiustificabile e ha detto che l’Italia sta «lavorando coi partner europei e con la NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, tra i leader europei che avevano mantenuto un atteggiamento più cauto fino a quando la situazione aveva iniziato a degenerare, ha definito le azioni di Putin «sconsiderate» e una «palese violazione delle norme internazionali», invitando Putin a fermarsi.
Il segretario delle Nazioni Unite António Guterres ha rivolto un appello a Putin: «presidente Putin, in nome dell’umanità, riporta i tuoi soldati in Russia».
Under the present circumstances, I must change my appeal:
President Putin, in the name of humanity, bring your troops back to Russia.
This conflict must stop now.
— António Guterres (@antonioguterres) February 24, 2022
All’invasione dell’Ucraina hanno reagito anche i paesi del Pacifico: tra gli altri l’Australia e Taiwan, l’isola indipendente a est della Cina continentale che il governo cinese considera parte del proprio territorio: il suo ministro degli Esteri ha definito l’operazione militare di Putin una violazione degli accordi internazionali. La Cina invece non ha ancora diffuso comunicati ufficiali.
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