È di nuovo il momento dell’Ajax?
Tra licenziamenti e piccoli scandali, la squadra di Amsterdam ha saputo rinnovarsi un'altra volta e sta disputando una gran stagione
Tre anni dopo aver raggiunto le semifinali di Champions League, l’Ajax è tornato alla fase a eliminazione diretta del torneo e mercoledì a Lisbona gioca l’andata degli ottavi di finale contro il Benfica. Da quest’anno la squadra di Amsterdam ha di nuovo molti occhi addosso. Stando a quanto si è visto finora, potrebbe disputare un’altra stagione memorabile come quella di tre anni fa, conclusa a pochi secondi da una storica finale di Champions League.
Lo pensa anche Dusan Tadic, capitano e uno dei pochi giocatori rimasti in squadra da allora: «Dobbiamo credere di poter vincere la Champions League in questa stagione. Questa è la mentalità della squadra. Ovviamente non siamo tra i favoriti, ma tutte le squadre rimaste hanno una possibilità» ha detto di recente alla stampa olandese.
Fin qui il percorso dell’Ajax è stato pressoché perfetto e i suoi numeri promettono molto. A metà stagione inoltrata, in campionato è primo e ha già segnato 70 gol: 13 in più della seconda classificata e in media più di tre a partita. Lo scorso 13 febbraio, dopo due 5-0 consecutivi ha raggiunto i 100 gol complessivi fra campionato e coppe. Di questi, venti sono arrivati dai gironi di Champions, conclusi con 6 vittorie su 6 partite e 20 gol segnati: soltanto il Bayern Monaco ha fatto meglio.
Solitamente il caratteristico stile di gioco propositivo degli olandesi fa risaltare soprattutto i dati offensivi e di circolazione della palla, costantemente al di sopra della media. Quest’anno però l’Ajax ci sta aggiungendo una solidità difensiva mai vista prima, da record a livello europeo. Semplicemente, quasi non subisce più gol. In 32 partite disputate finora tra campionato e coppe ne ha presi soltanto 10: in media 0,3 a partita.
A rendere ancora più impressionanti questi dati c’è da considerare che nelle ultime tre stagioni l’Ajax ha venduto quasi tutti i giocatori con cui nel 2019 sfiorò la finale di Champions League. Di quelli andati in campo nella doppia semifinale contro il Tottenham, ne sono rimasti soltanto quattro. Tra i difensori, il capitano Matthijs de Ligt è andato alla Juventus e Joël Veltman al Brighton. Il portiere, André Onana, è tornato in squadra dopo una squalifica per doping ma a giugno diventerà con ogni probabilità il nuovo portiere dell’Inter. A centrocampo, Donny van de Beek è finito all’Everton passando per il Manchester United, Lasse Schöne è andato al Genoa e ora è a Nijmegen, Frenkie de Jong è titolare al Barcellona, Hakim Ziyech è campione d’Europa con il Chelsea. In attacco, il brasiliano David Neres è finto in Ucraina, mentre il centravanti Kasper Dolberg è al Nizza.
Sono rimasti soltanto i terzini Daley Blind, Nicolas Tagliafico, Noussair Mazraoui e il trequartista serbo Tadic, che nel frattempo sono diventati gli elementi che danno esperienza a un gruppo rinfoltito come al solito dai tanti giovani provenienti dall’accademia e da qualche rinforzo preso con i proventi delle tante e proficue cessioni. È rimasto anche l’allenatore, Erik ten Hag, che oltre ad aver gestito il profondo rinnovamento della rosa continua ad allenarla secondo i principi di gioco che fanno parte dell’identità dell’Ajax.
Con 81 giocatori cresciuti e attualmente impiegati nei campionati di mezza Europa, anche quest’anno quella dell’Ajax si è confermata la miglior accademia giovanile d’Europa e tra le più efficienti al mondo. Tra i tanti giovani promossi da ten Hag, spicca soprattutto il centrocampista Ryan Gravenberch, il ventenne più performante d’Europa in questa stagione e già cercato dalle grandi squadre. Oltre a lui sembrano promettere bene il terzino Devyne Rensch, 19 anni, e i centrali di difesa Perr Schuurs (22) e Jurrien Timber (20), fra i motivi dei pochi gol subiti quest’anno dalla squadra.
Ma quest’anno, più degli altri, la squadra sta beneficiando in particolar modo degli acquisti sul mercato: sia ritorni, come quello del trequartista Davy Klaassen, che nuovi arrivi. È il caso del difensore argentino Lisandro Martinez, o di Sebastien Haller, centravanti ventisettenne pagato oltre 20 milioni di euro al West Ham e diventato l’acquisto più caro nella storia del campionato olandese. Haller, alto più di 1 metro e 90, è diventato il fulcro del gioco dell’Ajax e ha già segnato 28 gol in 28 incontri, in media uno a partita. Molti dei gol segnati li ha fatti grazie agli assist arrivati dai due esterni: Tadic, il cui rendimento è una garanzia da tempo, e il brasiliano Antony, comprato dal San Paolo nel 2020 per 15 milioni di euro e diventato con le sue giocate la nuova attrazione della Johan Cruijff Arena di Amsterdam.
Come da un decennio a questa parte, la squadra attuale è stata costruita, oltre che dall’allenatore ten Hag, da due grandi ex giocatori: il direttore generale Edwin van der Sar e il direttore sportivo Marc Overmars. Quest’ultimo però dovrà essere sostituito. Nonostante i successi, la gestione piuttosto autoritaria di Overmars è sfociata di recente in uno scandalo che ha portato al suo licenziamento per molestie nei confronti di alcune dipendenti, che a inizio anno ne avevano denunciato i comportamenti. La vicenda ha inoltre messo in dubbio alcune decisioni prese dalla dirigenza in passato. Intanto tra i possibili sostituti di Overmars si parla anche dell’ex centrocampista del Milan Clarence Seedorf.
Di pari passo con il licenziamento di Overmars, la società ha raggiunto un accordo significativo con la famiglia di Abdelhak Nouri, il giovane giocatore dell’Ajax che nel luglio del 2017 crollò in campo durante una partita amichevole, subendo dei gravi e permanenti danni cerebrali. L’Ajax ha riconosciuto di non avergli fornito cure tempestive e adeguate, e per questo si è impegnato a pagare alla famiglia un risarcimento di quasi 8 milioni di euro, oltre a un rimborso per tutte le spese mediche sostenute negli ultimi cinque anni.
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