La nazionale statunitense femminile di calcio verrà risarcita con oltre 20 milioni di dollari per le retribuzioni non ricevute in passato
Le giocatrici della nazionale statunitense di calcio hanno ottenuto dalla loro federazione un risarcimento di oltre 20 milioni di dollari per le mancate retribuzioni del passato, oltre all’impegno – sempre da parte della federazione — di raggiungere la parità di retribuzione con la nazionale maschile: una misura, quest’ultima, già adottata in Norvegia, Australia e Olanda. L’accordo dovrebbe mettere fine a una disputa iniziata sei anni fa e risarcirà sia le giocatrici del presente che del passato con un terzo della cifra inizialmente richiesta. I parametri e le modalità dei risarcimenti verranno stabiliti nei prossimi mesi.
A differenza della nazionale maschile, che fatica ancora a qualificarsi ai Mondiali, quella femminile statunitense è composta dalle migliori calciatrici in attività e ha vinto quattro delle otto edizioni disputate finora dei Mondiali. Negli anni i successi della nazionale femminile hanno creato un grosso seguito e reso le calciatrici tra le sportive più popolari del paese. Secondo quanto denunciato da alcune di loro nel 2016 — in rappresentanza di tutto il movimento — durante questi successi avrebbero però ricevuto un trattamento discriminatorio, ricevendo compensi inferiori rispetto alla nazionale maschile. Cindy Parlow Cone, presidente federale da due anni, ha commentato l’accordo dicendo: «Non è stato facile arrivarci, ma la cosa più importante è che stiamo andando avanti e stiamo andando avanti insieme».
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