L’Ecuador ha approvato una legge che consente l’aborto in caso di stupro
Il Parlamento dell’Ecuador ha approvato una legge che consente alle donne incinte a causa di uno stupro di abortire. Il voto arriva dopo che lo scorso aprile la Corte Costituzionale del paese aveva depenalizzato l’aborto in caso di stupro, modificando così l’articolo 150 del codice penale. Prima della sentenza della Corte e della legge approvata oggi, in Ecuador l’aborto era consentito solo se la vita della donna era in pericolo e se la gravidanza era il risultato di uno stupro avvenuto contro una donna con disabilità mentale.
La nuova legge stabilisce come limite massimo per l’interruzione di gravidanza in caso di stupro le 12 settimane di gestazione. In alcuni casi particolari, come quello di donne o adolescenti che provengono dalle zone rurali del paese, il limite potrà essere esteso alla diciottesima settimana. Il parlamento ha votato la norma con 75 sì, 41 no e 14 astensioni. Il testo sarà ora trasmesso al presidente della Repubblica, Guillermo Lasso, per la promulgazione che potrebbe anche decidere, però, di esercitare il suo diritto di veto.
I movimenti femministi hanno accolto in modo positivo il voto, ma hanno fatto sapere che continueranno a impegnarsi per ottenere la completa depenalizzazione dell’interruzione di gravidanza.
Logramos un paso más en una lucha que nos ha tomado años y que aún no está acabada. Nuevos desafíos nos esperan, la opción a decidir sobre nuestros cuerpos sin restricciones será el siguiente 💚#AbortoPorViolación pic.twitter.com/qOY1hT3O8R
— Paola Pabón (@PaolaPabonC) February 17, 2022