Il capo della polizia di Ottawa si è dimesso per via della protesta dei camionisti contro le restrizioni per il coronavirus

(Scott Olson/ Getty Images)
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Il capo della polizia di Ottawa, Peter Sloly, ha dato le dimissioni dopo essere stato duramente contestato per non essersi opposto con sufficiente efficacia alla protesta dei camionisti contro le restrizioni per il coronavirus nota come Freedom Convoy, che da circa tre settimane sta bloccando la capitale del paese. Le sue dimissioni sono state confermate martedì dall’organo che si occupa di controllare l’operato della polizia cittadina durante un incontro pubblico.

Sloly era capo della polizia di Ottawa dal 2019 e in precedenza era stato un agente della polizia di Toronto per quasi 30 anni: in un comunicato diffuso sui social network, ha detto di aver fatto tutto il possibile per mantenere la città sicura e far cessare «questa crisi imprevedibile e senza precedenti», ma di non esserci riuscito.

Nelle ultime tre settimane l’occupazione con camion e altri veicoli del centro di Ottawa e di altre zone ha creato grossi problemi logistici e di ordine pubblico. La settimana scorsa l’amministrazione locale aveva dichiarato lo stato di emergenza, ma le proteste erano continuate e anzi avevano ispirato iniziative simili, sia negli Stati Uniti che in Nuova Zelanda e in Europa.

Per cercare di sbloccare la situazione, lunedì il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato che avrebbe adottato le misure straordinarie a livello federale previste dal cosiddetto “Emergencies Act”: sono provvedimenti che possono essere invocati solo in casi di particolare pericolo e daranno al governo per 30 giorni poteri straordinari, tra cui quello di bloccare i conti correnti dei manifestanti e di aumentare i poteri delle forze dell’ordine. È la prima volta nella storia del Canada che il governo adotta queste misure straordinarie per contenere una protesta antigovernativa.

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