Guida agli acquisti essenziali per futuri genitori
Cosa procurarsi prima della nascita, per essere pronti ma non sommersi, come chiesto da una lettrice alla redazione di Consumismi
In-box è la rubrica mensile in cui la redazione di Consumismi risponde alle domande più interessanti ricevute via mail da lettrici e lettori in cerca di acquisti validi, regali inaspettati e occasioni di risparmio. Si chiama In-box come la casella delle mail che riceviamo da voi, ma col trattino perché le cose di cui parliamo arrivano spesso dentro una scatola.
Hai un quesito consumistico a cui non riesci a dare risposta? Manda una mail a consumismi@ilpost.it.
Per caso avete già fatto un articolo per i neo genitori?
Quali sono gli articoli da acquistare per tempo e che non possono mancare in una lista nascita? Magari anche uno speciale sul magico e misterioso mondo dei passeggini (duo, trio, ovetto… non è semplice capire cosa serve davvero e cosa no).
Grazie mille e ciao,
M.
Cara M., in passato ci è capitato di occuparci di neo genitori: non tanto dal loro punto di vista ma da quello di chi sta loro intorno e ha bisogno di dritte su cosa potrebbe regalargli di utile, senza soffermarci troppo sulle cose basilari che sono gli stessi genitori a doversi procurare. Nell’ultimo anno, però, alcuni redattori del Post sono diventati genitori e ci sembra il momento giusto per rispondere alla tua domanda, anche col loro aiuto. Di seguito abbiamo messo insieme una sorta di starter kit per arrivare preparati alla nascita, senza farsi sommergere da cose che ancora si deve capire come usare.
– Leggi anche: Regali utili per neo genitori
Le prime tre categorie di oggetti risultate imprescindibili dalle nostre interviste sono: il posto dove si vuole far dormire la bambina o il bambino, il passeggino e il fasciatoio.
Per dormire
Per quanto riguarda il posto per dormire, ci sono diverse opzioni: si può scegliere tra una culla da posizionare accanto al letto o come estensione dello stesso (una delle più conosciute è la Next2me di Chicco, che costa 200 euro), una culla indipendente, o un lettino che potrà sfruttare ancora più a lungo. In generale, la culla va bene fino ai 6 mesi del bambino, che poi va spostato in un lettino. Il modello Sleepi di Stokke mette insieme la culla indipendente e il futuro lettino: ci sono due modelli, uno adatto fino a circa i 6 mesi (429 euro) e uno fino ai 36 (700 euro), ma entrambi sono allungabili con estensioni a parte e, volendo, sfruttabili fino ai 10 anni.
Una redattrice si è trovata bene con il modello You&Me del marchio spagnolo Micuna, che al pari della Next2Me si può attaccare al letto, ma ha il vantaggio che è fatta di legno e può essere riutilizzata in futuro in modi più creativi, per esempio per fare un divanetto: costa 264 euro sul sito FamilyNation.
Il passeggino
Come dice M. nella sua mail, qui le cose si fanno complicate. Un prodotto di cui si sente parlare spesso è il cosiddetto trio, che è l’opzione più completa e da cui fa comodo partire per spiegare gli accessori tra cui si può scegliere. Il trio è un sistema modulare composto da un unico telaio su cui è possibile montare tre diversi accessori e permette di avere un unico oggetto per trasportare la neonata o il neonato fino ai primi anni. Gli accessori in questione sono: la cosiddetta navicella che serve per comporre una carrozzina, un passeggino per l’auto (il cosiddetto ovetto) e il passeggino, che sono tre cose che comunque servirà avere, sia che le si comprino insieme che separate.
Le navicelle vengono sfruttate nei primi mesi di vita – dagli zero ai 3-6 mesi in base alla crescita – per portare in giro la neonata o il neonato mentre dormono e lasciarli in posizione orizzontale, riparandoli bene dal sole o dal freddo. È utile anche per essere staccata e portata a mano quando magari si fa visita a qualcuno. Ne esistono alcune che si possono usare per il trasporto in auto con un apposito kit omologato, ma sono perlopiù sconsigliate per il poco sostegno che offrono alla testa del neonato in un momento in cui la muscolatura scheletrica è molto debole, motivo per cui in molti preferiscono l’ovetto, e ci arriviamo.
Il passeggino per l’auto, il cosiddetto ovetto, ha il pregio di essere molto sicuro in auto e la comodità di poter essere estratto dall’auto, montato sul telaio (se non si ha la carrozzina) e utilizzato fino a circa 13 chili di peso. È una via di mezzo tra navicella e passeggino vero e proprio, perché permette ai neonati di non stare sdraiati, ma in una posizione semi reclinata che gli dia comunque sostegno quando ancora non riescono a stare seduti da soli. Permette ai bambini sia di essere comodi mentre dormono, sia di cominciare a guardarsi intorno quando sono a passeggio.
Infine, c’è il passeggino per quando i bambini cominciano a stare seduti da soli: in alcuni casi c’è anche la possibilità di scegliere se girarlo in modo che veda la strada o chi lo sta spingendo.
Questi tre componenti possono essere comprati insieme – il famigerato trio appunto –, ma anche singolarmente, o in coppia. In quest’ultimo caso si parla di duo, che può essere composto da navicella + passeggino (ma in quel caso servirebbe un ovetto a parte per l’auto) o ovetto + passeggino, che è l’opzione più frequente.
Per capire su cosa indirizzarsi, alcuni fanno considerazioni soprattutto sull’utilizzo della carrozzina (cioè la navicella), che tra i tre accessori è quella che si sfrutterà per meno tempo, ma al tempo stesso è molto utile per la comodità che dà al neonato quando deve dormire.
Se siete indecisi è probabile che comprando direttamente il trio si risparmino spazio e tempo e si abbiano a disposizione tutti gli strumenti per assecondare la crescita e gli eventuali gusti del neonato, che potrebbe preferire una posizione a un’altra.
In redazione c’è chi si è trovato benissimo con un altro classico in cui è probabile imbattersi nelle prime ricerche: lo YoYo di Babyzen, che è uno dei più compatti, dal peso leggero e facile da portare in giro. Nella versione trio costa circa 900 euro, sul sito di uno dei rivenditori segnalati dal marchio. Parlando della sua esperienza, una redattrice ha detto: «non penso che con un altro passeggino sarei riuscita a entrare nel mio ascensore, a schivare le auto parcheggiate senza distanze sufficienti e ad aprirlo con una sola mano mentre tengo la bambina in braccio con l’altra». Sempre a proposito del modello YoYo, l’altro redattore consultato ha spiegato di non essersi trovato benissimo per una questione di altezza del manubrio e delle ruote, dopo alcune esperienze sui sampietrini di Roma. Un consiglio generale è quello di affidarsi a qualcuno di esperto in negozi specializzati, se non si vuole fare la fatica di capire tutto da soli online.
Il fasciatoio
Molto meno macchinosa è la scelta del fasciatoio: è dove vengono cambiati i pannolini dei neonati e ne esistono modelli vari, in base allo spazio in cui pensate di metterlo. Una redattrice che ha fatto una grossa ricerca per capire come incastrarlo nel suo bagno lungo e stretto ha optato alla fine per questo modello di Ikea (30 euro).
Aveva considerato anche quelli da appendere al muro, che però hanno lo svantaggio che si deve bucare il muro e poi fare ancora più attenzione del normale ai movimenti del bambino. Spesso con questi modelli si rinuncia a cassetti o ripiani dove tenere cambi, pannolini e l’occorrente per la pulizia: fanno eccezione alcuni casi come questo di Foppapedretti da 160 euro o questo di Charlie Crane da più di 400, in cui un po’ di spazio c’è.
Da Ikea c’è anche questo modello con cassetti da 180 euro, definito «senza infamia e senza lode» dal redattore che ne ha fatto uso.
Un’altra opzione salva-spazio è quella di mettere un materassino sopra una cassettiera che avete già: lo svantaggio, se è in un’altra stanza, è che dovrete fare avanti e indietro dal bagno.
Potrebbe essere utile anche procurarsi un fasciatoio portatile e anche in questo caso la scelta è vastissima. Non serve averlo la prima settimana, ma è una cosa di cui i redattori consigliano di munirsi presto. A questo proposito, la redattrice con problemi di spazio ha spiegato che trova personalmente inutile la cosiddetta “borsa mamma”: una borsa in genere molto capiente e altrettanto ingombrante, ad esempio la molto esplicita Mommy Bag del marchio Childhome. «Puoi mettere tutte le cose del neonato in una qualsiasi tote bag o in un’altra borsa capiente da riutilizzare in futuro, senza comprarne una apposta».
È indispensabile poi procurarsi il corredo per andare all’ospedale, ma quasi sempre sono le strutture stesse a fornire la lista di cosa servirà alla madre e al bambino: in genere comprende pannolini e i primi cambi, insieme a cuffiette e copertina. Sui vestiti il consiglio è quello di non esagerare con le scorte e rimanere sullo stretto necessario per i primi giorni, non solo perché probabilmente ne arriveranno molti in regalo, ma anche perché ancora non si conoscono le misure e il peso precisi di chi dovrà nascere. Si potranno comprare con più sicurezza dopo la nascita. Influenzerà queste scelte anche la stagione. Se la neonata o il neonato dovessero nascere in autunno o inverno, la redazione consiglia una tutina felpata e calda (anche con i piedini) e un sacco nanna, che altro non è che una coperta a forma di sacco in cui metterci i bambini. A differenza delle coperte non permette che rimangano scoperti mentre dormono: per esempio c’è questo a 22 euro su Amazon o quelli a forma di balena a 50 euro su Rocketbaby.
Altri consigli
Altre cose da mettere in lista sono i già citati pannolini e le molto apprezzate mussoline, piccole coperte di cotone usate per qualsiasi cosa: come leggere copertine da mettere sopra il fasciatoio, per avvolgere i bambini, per asciugarli o come protezione sulla spalla per i rigurgiti. Per quanto riguarda il ciuccio dipende un po’ da cosa ne pensate in generale (alcuni genitori scelgono di provare a non usarlo) e forse si può aspettare, perché non è detto che lo prenda. Tornando ai pannolini, hanno buone recensioni i Pampers Progessi: su Amazon il formato scorta (168 pannolini) della taglia più piccola costa 47 euro, ma meglio non farsi tentare dalla convenienza e anche in questo caso comprarne solo un numero esiguo della taglia più piccola, per aggiustare poi il tiro in base alle dimensioni dei neonati.
Per le madri che allattano, un consiglio è di munirsi di Vea Olio (che si chiama olio ma ha la consistenza di un gel) perché è IL RIMEDIO (la redattrice che l’ha usato ci ha tenuto a scriverlo in maiuscolo) per il dolore ai capezzoli causato da eventuali ragadi, piccoli taglietti intorno al capezzolo che possono formarsi quando l’attaccamento al seno non è ottimale da subito. «Meglio trovarsi preparate e spalmarlo al primo accenno di irritazione» ha detto la redattrice. Un altro accessorio comodo in questo caso è un reggiseno da allattamento, come questi di H&M con le coppe incrociate facili da spostare (due a 10 euro in sconto) o con coppe apribili (due a 20 euro).
Chi invece non allatta avrà bisogno del latte, che di solito consiglia il pediatra, e di biberon, scelti in base all’età. Volendo, si aggiungono: uno sterilizzatore per il microonde, utile per biberon, ciucci e altri accessori (ma non indispensabile), e uno scalda biberon, che fa risparmiare un po’ di tempo ed è utile soprattutto per chi utilizza il latte artificiale, ma anche per chi allatta e usa il tiralatte (che però rientra tra le cose che non sono immediatamente necessarie, visto che potrebbe non servire). Uno degli scalda biberon usati dai redattori è l’Avent di Philips, che costa 38 euro.
Tra le ultime cose da segnalare per la casa c’è una vasca dove fare il bagno: i redattori ne hanno usata rispettivamente una di Stokke molto comoda perché richiudibile (62 euro con un supporto ergonomico) e il modello per lavabo del marchio Puji (38 euro). Nel caso della Stokke, è dotata di un tappo che cambia colore a seconda della temperatura dell’acqua, ma se qualche genitore vuole essere molto preciso può usare un termometro: pure in questo caso ne esistono di svariati modelli, a partire da questo a forma di pesce palla della Chicco che serve anche da giochino (7 euro su Amazon).
– Leggi anche: Le 10 cose più comprate dai lettori del Post nel 2021
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