La Russia dice di avere ritirato parte delle sue truppe, ma non ci sono conferme
Lo hanno raccontato vari membri del governo russo, senza fornire molti dettagli
Martedì il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la Russia avrebbe ritirato parte delle proprie truppe che nelle scorse settimane aveva ammassato al confine con l’Ucraina, provocando un nuovo periodo di tensioni con l’Occidente.
Putin lo ha detto durante la conferenza stampa al termine di un incontro col cancelliere tedesco Olaf Scholz, e la notizia è stata data anche da un portavoce del ministero della Difesa russo. Ci sono buone ragioni, però, per prenderla con le molle: la NATO e gli Stati Uniti hanno fatto sapere di non avere alcuna prova del presunto ritiro, e in passato Putin ha spesso mentito o raccontato forzature ai giornalisti su questioni anche molto rilevanti.
Alcuni osservatori hanno comunque notato che l’annuncio di Putin sembra inserirsi in una serie di messaggi piuttosto dialoganti inviati dal governo russo negli ultimi due giorni, fra cui l’auspicio di continuare con i negoziati diplomatici e l’annuncio della conclusione di alcune importanti manovre militari intorno ai confini con l’Ucraina.
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Rimangono comunque parecchi dubbi sulla veridicità dell’annuncio di Putin. Né lui né il governo russo hanno fornito ulteriori dettagli sul presunto ritiro delle truppe. Martedì un portavoce del ministero della Difesa russo ha detto che parte dei soldati provenienti dai battaglioni dal sud e dall’ovest della Russia avevano «completato la propria missione» e stavano tornando alle proprie basi. La tv di stato russa ha mostrato le immagini di alcuni mezzi di terra che venivano caricati su un treno, ma non ci sono conferme indipendenti che le immagini siano state girate di recente.
Martedì pomeriggio il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto inoltre che secondo dati in possesso dell’intelligence britannica l’esercito russo sta costruendo degli ospedali da campo vicino al confine fra Ucraina e Bielorussia, dove da qualche giorno migliaia di truppe russe sono impegnate in un’esercitazione. Johnson ha spiegato che strutture del genere «vengono costruite soltanto in preparazione di un’invasione».
There are signs of a diplomatic opening with Russia, but the intelligence we are seeing today is not encouraging.
We have a tough package of sanctions ready if Russia chooses war.
We maintain that diplomacy and de-escalation is the only way forward. pic.twitter.com/JHveOHxIko
— Boris Johnson (@BorisJohnson) February 15, 2022
Non sono emerse altre novità né durante il resto della conferenza stampa fra Scholz e Putin – che hanno ribadito le posizioni prese rispettivamente nei giorni scorsi dai paesi occidentali e dalla Russia – né da una telefonata avvenuta martedì sera fra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.