Con la vendita di ITA si comincia davvero
Il Consiglio dei ministri discuterà della privatizzazione della compagnia aerea, che oltre a MSC sembra interessare anche a Delta Air Lines
Venerdì il Consiglio dei ministri discuterà di come privatizzare ITA Airways, la compagnia aerea pubblica italiana che dallo scorso ottobre ha preso il posto di Alitalia. L’autorizzazione ad aprire la procedura di vendita è un passaggio molto importante perché consente alle compagnie aeree interessate di entrare nella cosiddetta data room, cioè vedere e analizzare tutti i conti della società e i suoi piani industriali.
In questo modo i possibili compratori potranno studiare un’offerta adeguata e capire come rendere profittevole la compagnia che in questo momento è ancora molto debole: tra il 15 ottobre e il 31 dicembre ITA Airways ha registrato 86 milioni di euro di ricavi, con un EBIT (il reddito operativo aziendale) in perdita di 170 milioni di euro accumulati in appena due mesi e mezzo. Secondo le prime stime l’azienda avrebbe una valutazione tra 1,2 e 1,4 miliardi di euro.
Non è ancora chiaro di cosa discuterà tecnicamente il Consiglio dei ministri. Secondo il Sole 24 Ore, l’ipotesi più probabile è l’approvazione dello schema di un DPCM (Decreto del presidente del Consiglio) necessario per avviare una procedura di dismissione e quindi la privatizzazione. Il provvedimento era atteso dopo la manifestazione di interesse all’acquisto presentata il 24 gennaio dal gruppo svizzero MSC e dalla compagnia aerea tedesca Lufthansa per acquistare la quota di maggioranza della società.
MSC è una delle più importanti società di navi portacontainer al mondo, e possiede anche una sussidiaria che si occupa di crociere, la MSC Crociere, oltre alle società Grandi Navi Veloci e SNAV. Assieme a Lufthansa, che entrerebbe nell’affare come partner industriale, punta a rilevare le quote di maggioranza di ITA Airways, ma a patto che il governo italiano mantenga una quota di minoranza. I termini economici della proposta di acquisto sottoposta da MSC e Lufthansa non sono stati resi pubblici e nel comunicato stampa è stato detto solo che verranno definiti al termine della due diligence (cioè l’esame dei conti della società).
Lo scorso 31 gennaio il Consiglio di amministrazione di ITA Airways non ha potuto mettere a disposizione i dati a MSC proprio perché mancava l’autorizzazione da parte del governo. Il DPCM consentirà quindi a MSC di entrare per prima nella data room, che però sarà aperta anche ad altri possibili compratori per tutelare le norme europee sulla concorrenza.
In sostanza, il DPCM aprirà le trattative che saranno a evidenza pubblica e non discriminatoria: significa che non potrà essere presentata su misura per agevolare l’acquisto di un possibile compratore già individuato, come MSC, ma dovrà dare la possibilità a tutte le compagnie aeree di presentare offerte.
Secondo Repubblica, che cita fonti governative, ci sarebbe già un interesse della compagnia americana Delta Air Lines, alleata in Europa di Air France-KLM. Anche Delta potrebbe chiedere a ITA di accedere ai dati e ai piani industriali. Tuttavia, l’apertura della data room dovrà essere valutata con attenzione perché al suo interno ci sono informazioni preziose, che potrebbero fare comodo alle altre compagnie aeree. Per questo il ministero dell’Economia dovrà nominare dei consulenti chiamati a valutare il vero interesse da parte di altri gruppi e consentire l’accesso ai dati solo in presenza di un reale interesse. Sempre secondo Repubblica, altri due fondi internazionali chiederanno di avere i dati e i piani industriali.
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