Un nuovo inizio per l’Italia del rugby
La Nazionale maschile, rinnovata e ristrutturata, debutta oggi pomeriggio a Parigi contro la Francia nel torneo Sei Nazioni
Il torneo Sei Nazioni per l’Italia di rugby inizia domenica pomeriggio (ore 16) allo Stade de France di Parigi contro la Francia, l’avversaria più difficile da affrontare fra le cinque, in quanto grande favorita per la vittoria finale. Sarà l’ultima partita della prima giornata, iniziata sabato con le vittorie di Irlanda e Scozia rispettivamente contro Galles e Inghilterra. Alla vincente andrà inoltre il trofeo Giuseppe Garibaldi, il premio messo in palio annualmente tra Italia e Francia.
Anche in questa edizione non ci si può aspettare di vincere una partita, come da sette anni a questa parte: le avversarie sono tutte di livello nettamente superiore. Francia e Irlanda, che in autunno hanno battuto la Nuova Zelanda, sono le due grandi favorite. L’Inghilterra, terza nel ranking mondiale, a novembre ha battuto i campioni del mondo del Sudafrica. Il Galles è campione in carica del torneo, mentre dalla Scozia ci si aspetta molto, a maggior ragione dopo la vittoria di sabato al debutto contro l’Inghilterra.
C’è però un certo ottimismo su come la Nazionale italiana potrà crescere da qui in avanti. Ha infatti la squadra più giovane del torneo, con un’età media di circa 24 anni, e diversi giocatori che si stanno facendo notare, come Paolo Garbisi, che gioca con il Montpellier nel miglior campionato europeo, e Federico Mori, che nello stesso campionato è primo in classifica con il Bordeaux. Loro due, insieme a diversi altri compagni di squadra, provengono dalle nazionali giovanili che negli ultimi anni si sono dimostrate competitive e talvolta anche superiori agli avversari di pari età.
Nell’ultimo anno, inoltre, l’Italia del rugby ha iniziato un’ampia riorganizzazione. Rispetto alla passata edizione del Sei Nazioni ha un nuovo presidente federale, Marzio Innocenti, e con lui un nuovo progetto per il rilancio del movimento. Ha un nuovo allenatore, il neozelandese Kieran Crowley, scelto per la Nazionale maggiore dopo aver portato la Benetton Treviso ai migliori risultati internazionali della sua storia. Da Treviso viene anche il nuovo capitano, il ventitreenne Michele Lamaro, che ha debuttato nel suo nuovo ruolo contro gli All Blacks lo scorso novembre.
Dei 33 convocati iniziali per il Sei Nazioni, ben 23 provengono da Treviso. Per reggere l’impatto con il torneo e contare su un gruppo già consolidato, Crowley si è affidato di fatto alla squadra che allenava fino all’anno scorso, la più forte in Italia, aggiungendoci cinque giocatori provenienti dai campionati esteri e altri cinque dalle Zebre, la squadra di Parma di proprietà della Federazione italiana rugby, che sta affrontando una complicata rifondazione dopo un progetto che in dieci anni si è rivelato fallimentare.
Fra i quindici titolari che affronteranno la Francia, dodici sono della Benetton e dieci erano titolari nella squadra che lo scorso giugno ha vinto la Rainbow Cup, il primo trofeo internazionale nella storia di Treviso e in generale del rugby italiano.
Fra i giocatori provenienti da Treviso nella prima formazione dell’Italia al Sei Nazioni ci sono anche due cosiddetti “equiparati”: il neozelandese Toa Halafihi, in Italia dal 2018, e il suo compagno di squadra Monty Ioane, australiano di origini samoane, primo giocatore musulmano nella storia della nazionale di rugby. Entrambi sono stati convocati in quanto stabilmente residenti in Italia, rispettivamente da quattro e cinque anni.
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Quest’anno le partite del torneo Sei Nazioni di rugby verranno trasmesse in esclusiva da Sky su Sky Sport Uno o Sky Sport Arena, e in streaming tramite le piattaforme online Sky Go e Now. Le partite dell’Italia si potranno vedere anche in chiaro sul canale del digitale terrestre TV8 con il commento di Francesco Pierantozzi e Federico Fusetti.