In Austria diventa obbligatorio vaccinarsi
La nuova legge sarà firmata oggi dal presidente austriaco, rendendo obbligatori i vaccini contro il coronavirus per tutti i maggiorenni
In Austria sta per entrare in vigore la nuova legge che renderà obbligatoria la vaccinazione contro il coronavirus per tutte le persone maggiorenni, salvo alcune eccezioni. Il provvedimento, ampiamente anticipato alla fine dello scorso anno dal governo, è stato discusso e votato in Parlamento nelle ultime settimane e nelle prossime ore sarà firmato dal presidente austriaco, Alexander Van der Bellen, diventando definitivamente legge.
L’Austria è il primo paese occidentale a imporre un obbligo per buona parte della popolazione ed è quindi osservata con attenzione dagli altri governi, interessati a incentivare le persone che non si sono ancora vaccinate a farlo.
La nuova legge austriaca sarà introdotta gradualmente. La prima fase prevede che il governo invii una comunicazione a tutti gli austriaci nelle prossime settimane, con una spiegazione sulla scelta di introdurre l’obbligo e i tempi che ogni non vaccinato avrà per mettersi in regola. Nella comunicazione saranno anche elencate le categorie escluse dall’obbligo come le donne incinte, le persone guarite di recente dalla COVID-19 e quelle con altri problemi di salute per le quali è sconsigliato il ricorso al vaccino per precauzione.
Per questa prima fase di informazione della popolazione che durerà circa un mese non sono previste multe, in modo da dare il tempo ai non vaccinati di provvedere.
A partire da metà marzo saranno invece avviati i primi controlli, condotti a campione dalle forze dell’ordine. Chi non si sarà vaccinato riceverà una multa di circa 600 euro, ma avrà la possibilità di contestare il provvedimento, nel caso in cui riscontri qualche problema. Nel caso di una conferma, la multa potrà arrivare fino a 3.600 euro.
Il governo austriaco ha poi previsto un’ulteriore fase, per la quale il governo non ha ancora stabilito tempi chiari. La legge prevede che sia istituito una sorta di registro nazionale, in modo da far partire automaticamente le multe nei confronti di chi non rispetta l’obbligo vaccinale. Questa misura, molto simile a quella adottata dal governo italiano per l’obbligo per chi ha più di 50 anni, potrebbe non essere mai applicata nel caso in cui la pandemia dovesse sensibilmente migliorare in Austria nei prossimi mesi, o nel caso di un’alta adesione alla vaccinazione dopo l’introduzione dell’obbligo.
In Austria il 76 per cento della popolazione è completamente vaccinato (in Italia l’81 per cento circa), ma nell’ultimo periodo la campagna vaccinale ha subìto un rallentamento. Alla fine dello scorso anno il governo aveva quindi segnalato la necessità di adottare nuovi provvedimenti per incentivare le vaccinazioni, ritenute utili anche per rallentare una nuova ondata di casi che aveva interessato il paese rendendo necessario un nuovo lockdown.
Durante il dibattito in Parlamento delle scorse settimane, il cancellerie federale dell’Austria, Karl Nehammer, aveva detto che «la via verso la libertà è l’obbligo vaccinale», intendendo che senza un aumento delle persone vaccinate il paese non avrebbe potuto rimuovere buona parte delle limitazioni introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus.
Altri paesi hanno adottato strategie simili, seppure fissando limiti di età per l’obbligo. In Italia la vaccinazione contro il coronavirus è obbligatoria per chi ha più di 50 anni, mentre in Grecia per chi ha più di 60 anni. In Germania è prevista l’introduzione di un obbligo per alcune categorie di persone, come quelle che lavorano nel settore sanitario.
L’introduzione dell’obbligo in Austria è stata accompagnata da diverse proteste, con alcune migliaia di persone che hanno organizzato cortei e manifestazioni contro i nuovi provvedimenti, dicendo inoltre di essere contrarie alle limitazioni. Secondo vari sondaggi, la maggioranza della popolazione in Austria è comunque favorevole all’obbligo.