Quali potrebbero essere le sanzioni alla Russia
Sono già state annunciate dall'Occidente in caso di invasione dell'Ucraina, e potrebbero avere gravi conseguenze
Gli Stati Uniti e i loro alleati europei stanno preparando un ampio pacchetto di sanzioni economiche da applicare contro la Russia nel caso in cui decidesse di invadere l’Ucraina. Secondo quanto scritto da vari media internazionali in questi giorni, le sanzioni dovrebbero essere più dure di quelle applicate nel 2014, quando la Russia invase la Crimea, ma ci sarebbero ancora discussioni in corso su quando applicarle, e su quali settori dell’economia russa coinvolgere.
Le sanzioni sarebbero la prima ritorsione dell’Occidente contro la Russia in caso di invasione, e l’unica di cui si ha certezza: sia il presidente americano Joe Biden sia la maggior parte dei leader europei hanno dichiarato che se la Russia entrerà in Ucraina le sanzioni saranno severe e rapide. Più o meno tutti i paesi occidentali stanno inoltre preparando misure più drastiche, come l’invio di armi e mezzi all’esercito ucraino e, nel caso, perfino di truppe, anche se soprattutto per quanto riguarda l’invio di soldati ci sono molte cautele e incertezze.
Secondo vari analisti americani sentiti dal New York Times, per avere un effetto sulla situazione in Ucraina le sanzioni contro la Russia dovranno essere così dure da influenzare negativamente la vita di tutti i giorni della popolazione russa: «Come fai a cambiare i calcoli di Putin? Crei dei disturbi interni. Fai in modo che la gente sia scontenta», ha detto Edward Fishman, che è stato uno dei principali esperti di Russia al dipartimento di Stato sotto Barack Obama.
Al tempo stesso, però, soprattutto i paesi europei sono preoccupati per le conseguenze che sanzioni così dure potrebbero avere su di loro. L’economia russa è fortemente integrata con l’economia mondiale, e moltissime aziende occidentali hanno ampi interessi nel paese, che rischierebbero di essere danneggiati. Inoltre, tutta l’Europa dipende dalle esportazioni di gas russo, e colpire il settore energetico potrebbe rendere ulteriormente problematico il già difficile approvvigionamento di idrocarburi.
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Le sanzioni a disposizione dell’Occidente variano molto per gravità e impatto: potrebbero potenzialmente isolare l’economia russa dal resto del mondo – cosa che però avrebbe conseguenze gravi anche per le economie di Stati Uniti e soprattutto dell’Europa – oppure limitarsi ad azioni mirate contro individui, aziende ed entità vicini al regime, come è successo quasi sempre finora.
Secondo alcune indiscrezioni di Bloomberg, è possibile che le sanzioni finali cercheranno una via di mezzo: adotteranno alcune misure sistemiche, come per esempio limitare la possibilità dello stato russo di rifinanziare il suo debito sui mercati internazionali, ma prenderanno anche di mira singoli individui ed entità.
Tra le altre cose, le sanzioni potrebbero vietare ad alcune banche russe di fare operazioni interbancarie in dollari, la valuta più diffusa per le operazioni finanziarie, cosa che di fatto renderebbe molto difficile operare all’estero. Un gruppo di banche russe potrebbe anche subire limitazioni all’accesso ai mercati internazionali, e potrebbero vedersi sequestrati i propri asset esteri.
Colpire le banche russe potrebbe avere un serio effetto, perché renderebbe difficile il finanziamento dell’attività economica, e potrebbe alla lunga provocare un rallentamento dell’economia, con conseguenze anche sulla popolazione.
Potrebbero essere previste inoltre sanzioni individuali contro persone vicine al regime russo: AP ha ipotizzato che potrebbero colpire, per esempio, gli amministratori delegati delle compagnie statali del petrolio e del gas, Rosneft e Gazprom.
Sono anche probabili limitazioni alle esportazioni di beni e tecnologie strategiche, in industrie importanti come quella dei semiconduttori, della difesa e dell’aerospazio.
Gli Stati Uniti e l’Europa hanno anche altre possibilità di colpire l’economia russa, che probabilmente però non verranno applicate perché avrebbero conseguenze troppo gravi. Potrebbero per esempio escludere le banche russe da SWIFT, un sistema di comunicazione tra le banche mondiali senza il quale, di fatto, è praticamente impossibile fare transazioni internazionali. Nel 2014 l’allora ministro delle Finanze russo, Alexei Kudrin, stimò che senza SWIFT l’economia russa sarebbe crollata del 5 per cento in un anno.
Un’altra mossa possibile è impedire alla Russia di fare transazioni in dollari, imponendo penalità a tutti gli enti internazionali che commerciano in dollari con la Russia. Anche in questo caso sarebbe un disastro per l’economia, perché limiterebbe fortemente ciò che le imprese russe possono comprare e vendere: quasi tutti i contratti di fornitura di gas e petrolio, per esempio, sono in dollari.
Misure così gravi non sono state ufficialmente ancora escluse dalla trattativa tra Stati Uniti ed Europa sulle sanzioni, ma sono piuttosto improbabili, soprattutto per le gravi conseguenze che potrebbero avere sull’economia mondiale.