L’alpinista Corrado “Korra” Pesce è gravemente ferito e disperso da due giorni sul Cerro Torre, in Patagonia
Aggiornamento del 31 gennaio: Il corpo di Corrado Pesce è stato individuato grazie alle riprese di un drone. Carolina Codó, medica argentina e responsabile del Centro dei soccorsi alpini di El Chaltén, in Argentina, ha detto all’ANSA che il corpo di Pesce si trova «50 metri sotto la piattaforma dove aveva passato la notte con un compagno argentino: a quell’altezza e senza protezione adeguata la morte per ipotermia arriva dopo massimo due ore».
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Corrado Pesce detto “Korra”, un alpinista 41enne di Novara molto noto e rispettato nell’ambiente, è disperso da quasi due giorni sul Cerro Torre, una celebre montagna in Patagonia tra Argentina e Cile. Pesce era rimasto gravemente ferito e senza attrezzatura dopo essere stato colpito da una scarica di neve e roccia, mentre si trovava in parete con l’alpinista argentino Tomás Aguiló, che invece era riuscito a tornare a valle per dare l’allarme. La sorella di Pesce, riporta il Corriere della Sera, ha detto che «le ricerche sono state sospese per il maltempo» perché per Pesce «non ci sono possibilità di sopravvivenza».
Il Cerro Torre è una guglia di roccia alta 3.128 metri, tra le più celebri al mondo e considerata tra le più inaccessibili per le sue ripidissime e lisce pareti di granito. Pesce era un esperto frequentatore delle Ande patagoniche, e con le sue scalate sulle Alpi si era affermato come uno dei più forti alpinisti italiani della sua generazione.