Per arrivare in Italia da un paese dell’Unione Europea basterà il Green Pass
Non servirà più il risultato negativo di un tampone, come prevedeva una discussa ordinanza introdotta a dicembre
Mercoledì il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede che dal 1º febbraio al 15 marzo per arrivare in Italia da uno stato dell’Unione Europea basterà avere il Green Pass, e non ci sarà più l’obbligo di effettuare un test antigenico o molecolare per il coronavirus: per Green Pass si intende la certificazione valida in tutta l’Unione Europea che attesta che una persona è stata vaccinata o è guarita dall’infezione da coronavirus, o che è risultata negativa al virus tramite un tampone molecolare o antigenico.
L’obbligo di presentare un test negativo all’arrivo in Italia era stato introdotto dal governo italiano a metà dicembre, per provare a ridurre la circolazione della variante omicron del coronavirus: l’ordinanza prevedeva che la regola sarebbe scaduta il 31 gennaio. La regola, simile a quella applicata fino a quel momento per molti paesi extraeuropei, era stata introdotta senza essere stata concordata con gli altri paesi dell’Unione, e perciò molto criticata dalla Commissione Europea.
La nuova ordinanza arriva dopo che martedì il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una raccomandazione in cui ha chiesto ai paesi dell’Unione di abbandonare la mappa della aree di rischio epidemiologico come criterio principale per definire eventuali restrizioni ai viaggi, sostituendola con un approccio basato sullo status delle singole persone, e non più sulla loro provenienza.
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Il Consiglio ha spiegato che d’ora in poi, grazie al notevole aumento della copertura vaccinale, «il fattore determinante dovrebbe essere la vaccinazione, il test o la guarigione di un viaggiatore in relazione alla COVID-19, attestati da un certificato COVID digitale dell’Unione Europea valido». Secondo il Consiglio un approccio basato sulla persona «semplificherà considerevolmente le norme applicabili e fornirà ai viaggiatori ulteriore chiarezza e prevedibilità».
Nell’ordinanza firmata mercoledì, inoltre, il ministro Speranza ha prorogato ed esteso le misure relative ai cosiddetti corridoi turistici “COVID free”, che permettono ai viaggiatori di non doversi sottoporre a isolamento fiduciario quando arrivano in un paese straniero, a patto di avere il Green Pass e di avere fatto un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
Finora i paesi compresi nei corridoi “COVID free” erano Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (ma solo per Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Con la nuova ordinanza, dall’1 febbraio si aggiungeranno Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.