Spotify rimuoverà la musica di Neil Young dalla sua piattaforma, come richiesto dal cantante in segno di protesta contro un podcast antivaccinista
Secondo una notizia diffusa in esclusiva dal Wall Street Journal, la società che gestisce Spotify toglierà dalla piattaforma di streaming musicale i brani del cantante canadese Neil Young, come richiesto dallo stesso cantante in segno di protesta contro un podcast antivaccinista ospitato sulla piattaforma. Martedì Young aveva pubblicato sul suo sito una lettera indirizzata al suo manager e alla sua etichetta discografica per chiedere che la sua musica venisse rimossa da Spotify, accusando la piattaforma di diffondere tramite i suoi podcast informazioni false sui vaccini contro il coronavirus.
Young citava in particolare i contenuti diffusi nel podcast The Joe Rogan Experience, condotto dallo statunitense Joe Rogan, che è uno tra gli autori di podcast più popolari al mondo e più volte in passato aveva espresso posizioni scettiche sui vaccini, promuovendo teorie del complotto e cure alternative screditate. Nella lettera, che poi era stata rimossa, Young diceva che Spotify diffondeva «false informazioni sui vaccini, causando potenzialmente la morte di chi crede alla disinformazione che stanno diffondendo» e che pertanto la piattaforma – su cui attualmente ha più di 6 milioni di ascoltatori mensili – poteva avere «Rogan o Young. Non entrambi».
Un portavoce di Spotify ha detto al Wall Street Journal che l’azienda vuole far arrivare «tutta la musica e tutti i contenuti audio del mondo» ai propri utenti e che per farlo affronta «l’enorme responsabilità di mantenere l’equilibrio tra la sicurezza per gli ascoltatori e la libertà degli autori». Sottolineando che dall’inizio della pandemia più di 20mila episodi di podcast legati al coronavirus sono stati rimossi da Spotify, il portavoce ha aggiunto che l’azienda «è dispiaciuta» per la decisione di Young di togliere tutta la sua musica dalla piattaforma, e che «spera di dargli di nuovo il benvenuto».
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