Gli Stati Uniti hanno messo in stato di allerta 8.500 militari per prepararsi alla possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia
Gli Stati Uniti hanno messo in stato di allerta 8.500 militari in vista di un possibile loro dispiegamento in Europa orientale e per prepararsi all’ipotesi che la Russia invada l’Ucraina. Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono, John Kirby. CNN scrive che il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha emesso la richiesta dello stato di allerta sotto la direzione del presidente Joe Biden. Kirby ha comunque precisato che non è ancora stata presa una decisione finale sull’effettivo schieramento delle truppe.
Domenica, per precauzione, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva ordinato l’evacuazione di tutti i familiari del personale dell’ambasciata americana a Kiev, in Ucraina, e aveva autorizzato l’evacuazione del personale non essenziale.
Della possibile invasione russa dell’Ucraina si sta parlando da circa due mesi, da quando la Russia ha iniziato ad ammassare più di 100mila soldati e armamenti lungo il confine con l’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici fatti finora per evitare un’operazione militare, nelle ultime settimane questa possibilità sembra essersi fatta sempre più concreta e secondo i servizi segreti ucraini e di vari paesi occidentali il governo russo potrebbe decidere di invadere il territorio ucraino a breve.
La Russia finora ha sempre negato di avere in programma un’invasione, ma il suo presidente, Vladimir Putin, ha chiesto che la NATO ritiri le proprie truppe da Bulgaria, Romania e dagli altri stati ex comunisti dell’Europa orientale che si unirono all’alleanza atlantica dopo il 1997. A loro volta gli Stati Uniti hanno chiesto il ritiro dei militari russi ammassati al confine orientale ucraino.
Nel frattempo, gli USA hanno intensificato le consegne di armamenti all’Ucraina, per difendersi nel caso ci sia davvero un’invasione russa. Il dipartimento di Stato ha detto che il 22 gennaio è arrivata in Ucraina l’ultima spedizione di armi, per un valore totale di 200 milioni di dollari, e che gli Stati Uniti sono pronti a fornire ulteriore materiale bellico.
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