Julian Assange potrà fare ricorso alla Corte Suprema del Regno Unito contro la sua estradizione negli Stati Uniti
Lunedì l’Alta corte di giustizia di Londra ha concesso a Julian Assange, fondatore di Wikileaks, la possibilità di fare ricorso alla Corte Suprema del Regno Unito contro la sua estradizione negli Stati Uniti.
La richiesta di Assange era stata presentata dopo che lo scorso dicembre la stessa Alta corte di giustizia di Londra aveva accolto un ricorso presentato dagli Stati Uniti contro una sentenza del tribunale penale di Londra che aveva negato l’estradizione in territorio americano. Per presentare ricorso alla Corte Suprema, però, un caso deve essere considerato di “rilevanza pubblica generale”, e la sua ammissibilità deve essere decisa dall’Alta Corte, come successo lunedì.
La compagna di Assange, Stella Moris, aveva detto che nel caso in cui l’Alta Corte avesse respinto la richiesta di ricorso lei si sarebbe rivolta direttamente alla ministra dell’Interno britannica Priti Patel per evitare l’estradizione.
Nel maggio del 2019 Assange era stato incriminato negli Stati Uniti per avere violato la legge anti-spionaggio del 1917, l’Espionage Act, per aver sollecitato, raccolto e pubblicato documenti militari e diplomatici statunitensi. Gli Stati Uniti ne avevano quindi chiesto l’estradizione, ma a gennaio del 2021 il tribunale penale di Londra aveva rifiutato la richiesta, citando le condizioni di salute di Assange, che soffre di depressione e che secondo gli psichiatri che lo hanno visitato in carcere avrebbe tendenze suicide. Gli Stati Uniti avevano quindi presentato ricorso all’Alta Corte di Londra, che lo aveva accolto. Ora toccherà alla Corte Suprema decidere sul caso.