Chi è Andrea Riccardi

Stasera il nome del fondatore della comunità di Sant'Egidio sarà probabilmente tra i più pronunciati dal presidente della Camera Roberto Fico

ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI

Secondo il leader e segretario del Partito Democratico Enrico Letta l’ipotesi preferibile per il Quirinale sarebbe un secondo mandato di Sergio Mattarella, ma domenica ha anche detto che «il nostro profilo ideale» come presidente della Repubblica è Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, accademico ed ex ministro nel governo Monti. Nonostante Letta ci abbia tenuto a sottolineare che Riccardi non è un candidato “di bandiera” – cioè da portare ai primi scrutini sapendo che però non verrà votato dagli altri partiti – si ritiene che abbia poche probabilità di essere votato anche dal centrodestra e quindi di essere eletto. Insomma: non è chiaro in che termini sia stato proposto da Letta, e al momento non sembrano esistere scenari in cui la sua candidatura possa diventare davvero concreta.

È probabile però che nel primo scrutinio di oggi, da cui ci si aspetta poco o niente e nel quale ci saranno centinaia di schede bianche, sia uno tra i nomi più pronunciati durante lo spoglio delle schede, votato da grandi elettori sparsi del blocco del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle.

Andrea Riccardi è nato a Roma nel 1950. Nel 1968, quando frequentava il liceo Virgilio nel centro storico di Roma, fondò la comunità cristiana di Sant’Egidio riunendosi con alcuni coetanei che frequentavano il vicino oratorio della Chiesa Nuova. Oggi è diventata una grande e ramificata organizzazione presente in settanta paesi, con il principale obiettivo di fornire sostegno alla povertà «con una particolare attenzione alle periferie e ai periferici», come scrive il sito della comunità.

Oltre al sostegno alla povertà, la comunità di Sant’Egidio è molto impegnata nella promozione di accordi di pace tra i paesi. Ebbe per esempio un ruolo nell’accordo raggiunto nel 1992 per terminare la guerra civile in Mozambico, che andava avanti da anni e che aveva causato circa un milione di morti. L’accordo fu il frutto di lunghi negoziati che si svolsero proprio nella sede romana della comunità di Sant’Egidio.

Parallelamente all’impegno sociale con la comunità, Riccardi ha portato avanti una carriera accademica come docente ordinario di Storia contemporanea nelle università di Bari, La Sapienza di Roma e Roma Tre, dove è professore emerito. Pur laureato in giurisprudenza, Riccardi si è specializzato in storia della Chiesa scrivendo diversi libri sul tema. Per il suo impegno sociale e politico ha ricevuto molti premi, tra cui la Legion d’onore nel 2002 (la più alta onorificenza francese) e il Premio Carlo Magno nel 2009 (un premio che in passato ricevettero personaggi come Alcide De Gasperi e Winston Churchill).

L’unica esperienza politica di Riccardi è stata quella da ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, nel governo tecnico guidato da Mario Monti, tra il 2011 e il 2013. Sul Corriere della Sera di oggi Francesco Verderami scrive che «nel centrosinistra l’idea di votare subito Riccardi è rientrata, perché avrebbe scatenato i franchi tiratori del Movimento e del Pd, affondando immediatamente la coalizione e il candidato».