L’Austria è a due passaggi dall’introdurre l’obbligo vaccinale
Mancano solo l'approvazione del Senato e la firma del presidente, entrambi una formalità: la nuova regola varrà dal primo febbraio
Giovedì la Camera bassa del parlamento austriaco ha approvato una legge che dal prossimo primo di febbraio introdurrà l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus per la gran parte degli adulti del paese. L’introduzione dell’obbligo vaccinale era già stata anticipata dal governo austriaco lo scorso novembre e renderà l’Austria il primo paese europeo a far entrare in vigore una misura simile. Ora la legge dovrà essere votata al Senato e poi firmata dal presidente della Repubblica, passaggi che però sono considerati solo una formalità.
L’obbligo vaccinale riguarderà tutte le persone maggiorenni, con l’eccezione delle donne in gravidanza, di chi è guarito da meno di 180 giorni dalla COVID-19 e di chi non può essere vaccinato per validi motivi medici. Fino a metà marzo è previsto un periodo di transizione verso la totale applicazione dell’obbligo: dopodiché chi si rifiuterà di vaccinarsi potrà incorrere in multe fino a 3.600 euro.
La legge è stata approvata dalla Camera bassa con la stragrande maggioranza dei voti a favore, 137 a 33: l’unica forza politica ad aver votato contro è il Partito delle Libertà (FPÖ), di estrema destra. Il leader del partito, Herbert Kickl, ha sostenuto che l’obbligo vaccinale «aprirà la strada al totalitarismo in Austria» e ha detto che personalmente continuerà a rifiutarsi di farsi vaccinare.
L’Austria ha circa 9 milioni di abitanti e da novembre aveva progressivamente rafforzato le restrizioni nei confronti delle persone non vaccinate, introducendo ampie limitazioni e lockdown che avevano provocato proteste sia a Vienna che in altre città. Dall’inizio della pandemia nel paese sono stati registrati più di 1 milione e mezzo di contagi da coronavirus e 13.500 morti per cause legate alla COVID-19. Al momento circa il 75 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale (le persone che sono completamente vaccinate in Italia sono circa l’80 per cento della popolazione).
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