Una canzone di Michael Kiwanuka
Dolori e casini fino all'ultimo
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Il produttore degli Steely dan Gary Katz ha raccontato in un’intervista di avere scartato allora Don Henley degli Eagles e Nicolette Larson per il coro del refrain di Peg, una delle più famose canzoni del disco del 1977 Aja, il più celebrato degli Steely Dan. La decisione fu di Donald Fagen, dopo che li avevano convocati e fatti provare: non funzionavano, e li mandarono via. Don Henley ancora glielo fa pesare, ha detto Katz.
(qui c’è un bel “making of” di Peg: alla fine presero Michael McDonald dei Doobie brothers, che avevamo citato qui)
Il Guardian ha indagato a lungo sulle origini della successione di tre suoni che da decenni viene usata in mille situazioni di tensione.
The Final Frame
Michael Kiwanuka
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Stasera ci metto ben due dei miei deboli con cui vi sfinisco: il valzer, e la canzone conclusiva del disco, e conclusiva in generale. Conclusiva anche di una storia, raccontata come di amore e dolore, fatta di belle cose ma anche di casini per cui si capisce che finirà, a un certo punto; o forse non finirà, ma ce la terremo così, dolori e casini fino all’ultimo. Era d’altronde l’ultima canzone di un disco che si chiamava “Amore e odio”, il secondo di Kiwanuka, che nel 2016 lo fece conoscere a un pezzo di mondo, prima che l’altro pezzo lo conoscesse per l’uso della canzone iniziale come sigla di Big little lies (altre canzoni sono state pescate dal disco per diverse serie).
Kiwanuka ha 34 anni, è di Londra e di genitori ugandesi: il suo primo disco fu già candidato al Mercury Prize (quel premio che dico sempre che è l’unico che premia cose buone), poi gli capitò ancora col secondo e infine lo ha vinto due anni fa col terzo. È uno che “piace alla gente che piace”, moda, apprezzamenti per la coolness, e per quei tratti di musica e personaggio che furono quelli del primo Lenny Kravitz, che in certi ambiti sono sempre apprezzati. Ma sotto tutto questo, questo disco era in effetti bello, soprattutto all’inizio e alla fine, come con le storie d’amore e dolore.
It’s too late, to run away
The final frame will never know
Just float away, in our parade
Of love and pain, away we go, away we go
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