È stato approvato un piano per far uscire Porto Rico dalla bancarotta
Dopo cinque anni il “territorio non incorporato” degli Stati Uniti ricomincerà a pagare i suoi debiti
Porto Rico – un gruppo di isole caraibiche che fa parte degli Stati Uniti come “territorio non incorporato” – ha raggiunto un accordo per ristrutturare buona parte del suo enorme debito pubblico, che nel 2017 l’aveva costretto a diventare il primo stato americano a dichiararsi insolvente, cioè non in grado di ripagare i creditori. L’accordo è stato approvato da un giudice federale americano e prevede che il debito di Porto Rico, che attualmente ammonta a oltre 30 miliardi di dollari, sia ridotta a 7,4 miliardi. Il governo locale comincerà a ripagare i suoi creditori, cosa che non faceva da circa cinque anni.
Porto Rico nel 2017 dichiarò che non sarebbe stato in grado di ripagare i suoi creditori. Al tempo aveva oltre 70 miliardi di dollari in titoli di stato e 50 miliardi di pensioni non pagate ai propri dipendenti pubblici.
La situazione interna rimane comunque critica. L’economia è in grave difficoltà ed è di fatto sotto la tutela di un consiglio di esperti creato dal Congresso americano, che gli abitanti del posto chiamano “la Junta”. Varie altre bancarotte minori ma comunque molto gravi, come quella della società dei servizi dell’energia elettrica, non sono ancora risolte. Molti temono, inoltre, che ora che il governo ricomincerà a pagare i propri debiti sarà costretto a tagliare ulteriormente i servizi sociali e il già risicato welfare.