I problemi di uno stadio sul confine tra Inghilterra e Galles
Quello del Chester F.C. ha l'ingresso in Inghilterra ma le tribune in Galles: due paesi che hanno imposto regole diverse durante la pandemia
Lo stadio del Chester F.C., squadra di calcio della sesta divisione del campionato inglese, è costruito lungo il confine tra l’Inghilterra e il Galles. Il parcheggio dello stadio e l’ingresso dell’edificio principale sono in Inghilterra, mentre il campo e il resto delle tribune sono in Galles. Lo stadio è lì da trent’anni e la sua collocazione a metà tra due paesi diversi non era mai stata un problema: lo è diventato nelle ultime settimane a causa delle restrizioni sul coronavirus. Per lo stadio devono valere quelle in vigore in Inghilterra o quelle in vigore in Galles?
Il Chester F.C. è una squadra dalla lunga storia: il club fu fondato nel 1885 nell’omonima cittadina del nord dell’Inghilterra, a circa 25 chilometri da Liverpool, e da allora ha giocato prevalentemente nelle serie minori del campionato di calcio inglese, con fortune alterne. Nel 2009 la squadra – che dai primi anni Ottanta si chiamava Chester City – era stata retrocessa per la seconda volta nella sua storia nelle divisioni non professionistiche del campionato, e l’anno successivo per via dei troppi debiti era stata estromessa del campionato e sciolta. I suoi tifosi l’avevano allora rifondata con il vecchio nome di Chester F.C. e oggi la controllano tramite l’associazione City Fans United.
Dal 1992 la squadra gioca al Dava Stadium di Chester, inaugurato quell’anno e costruito su Bumpers Lane, una via periferica della città, lungo il confine con il Galles. La questione del confine era ben nota, al punto da essere spesso utilizzata per domande nelle popolari serate di quiz dei pub britannici: «Quale squadra si cambia in un paese e gioca le partite in un altro?».
Non era mai stato un problema, tuttavia. Il Galles fa parte del Regno Unito come l’Inghilterra e il confine tra i due paesi è nella maggior parte dei casi poco più che simbolico. Lo stadio, di fatto, è sempre stato considerato “inglese”: non può essere raggiunto se non passando dall’Inghilterra, ospita partite dal campionato inglese, il suo indirizzo è inglese e nei giorni delle partite la sicurezza è affidata alla polizia inglese del Cheshire.
L’inusuale collocazione del Dava Stadium è però diventata un problema nelle ultime settimane. A inizio gennaio i dirigenti del Chester F.C. sono stati convocati per una riunione con i rappresentanti delle due autorità locali con competenza sullo stadio – una inglese e una gallese – e con la polizia gallese: la società era stata accusata di aver violato le restrizioni imposte dal governo gallese per contenere la diffusione del coronavirus.
Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 il Chester F.C. aveva infatti giocato in casa due partite di campionato, lasciando che i tifosi entrassero liberamente allo stadio come permesso dalle regole inglesi. I circa duemila tifosi che avevano assistito alle partite erano però di fatto entrati in Galles, dove invece dal 26 dicembre scorso era stato imposto un divieto di incontri pubblici con più di 50 partecipanti. Secondo le autorità del Galles, siccome lo stadio è di fatto in Galles le due partite avrebbero dovuto essere giocate rispettando le limitazioni gallesi. La società ha però fatto notare che lo scorso anno, quando il Galles era in lockdown e l’Inghilterra no, il Chester F.C. aveva giocato due partite davanti al pubblico senza essere richiamato.
I dirigenti del Chester F.C. – tutti tifosi che si occupano della squadra nel tempo libero e senza compenso – hanno raccontato di essersi trovati in grossa difficoltà. Il governo gallese aveva infatti chiesto alla società di adeguarsi alle regole per le successive partite, ma questo avrebbe eliminato le entrare legate alla vendita dei biglietti per lo stadio: incassi importantissimi per il precario equilibrio dei conti della società.
Il governo gallese si era offerto di fare accedere il Chester F.C. ai fondi previsti per aiutare le società sportive, ma questo avrebbe potuto causare problemi con le autorità sportive inglesi. La polizia inglese aveva suggerito che le partite venissero mostrate su un megaschermo nel parcheggio antistante lo stadio, in territorio inglese, per aggirare le regole.
In attesa di capire il da farsi, la scorsa settimana il Chester F.C. aveva annunciato il rinvio della partita casalinga di sabato 15 gennaio contro il Brackley Town. Lo stesso giorno il governo gallese ha però annunciato la graduale fine delle misure restrittive decise a causa della diffusione della variante omicron: tra le altre cose, da venerdì 21 sarà eliminato il limite di 50 spettatori per gli eventi sportivi all’aperto. Questo, per il momento, dovrebbe risolvere i problemi del Chester F.C.: la società ha fatto comunque sapere di essere al lavoro per cercare una soluzione per evitare altri guai in futuro.