Da lunedì la Valle d’Aosta sarà in zona arancione
Ci saranno nuove restrizioni per le persone senza Green Pass o con Green Pass "base"
Da lunedì la Valle d’Aosta sarà in zona arancione e nella regione saranno in vigore maggiori restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus. Le nuove restrizioni – che varranno solo le persone senza Green Pass o con Green Pass “base” – riguarderanno prevalentemente gli spostamenti al di fuori del comune di residenza e l’accesso ai negozi nei centri commerciali. Non sono previste nuove restrizioni per le persone in possesso di Green Pass “rafforzato”, quello che dura 6 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale o dopo il richiamo (la terza dose)
In zona arancione le persone sprovviste di Green Pass possono spostarsi verso un altro comune o un’altra regione (o provincia autonoma) “solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune”; per le persone con Green Pass “base” o “rafforzato” non ci sono invece nuove restrizioni agli spostamenti. Le persone senza Green Pass o con Green Pass “base”, inoltre, nei giorni festivi e prefestivi non possono accedere ai negozi presenti nei centri commerciali, ad eccezione di alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabaccherie. Infine, le persone con Green Pass “base” non potranno partecipare a corsi professionali in presenza (la stessa restrizione è prevista già in zona gialla per le persone senza Green Pass).
Il passaggio in zona arancione è una conseguenza del peggioramento della situazione epidemiologica nella regione e del superamento delle soglie del 30 per cento di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari da parte dei pazienti ricoverati per la COVID-19 e del 20 per cento nei reparti di terapia intensiva.
Secondo gli ultimi dati, in Valle d’Aosta ci sono 7 pazienti ricoverati in terapia intensiva per la COVID-19 e 53 nei reparti Covid dell’Ospedale Umberto Parini di Aosta. Il presidente della regione, Erik Lavevaz, ha detto che 42 dei ricoverati per la COVID-19 non sono vaccinati o hanno ricevuto la seconda dose del vaccino da più di 120 giorni, e che 6 su 7 ricoverati in terapia intensiva non sono vaccinati.
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