Reliquie dalla Costa Concordia
Alessandro Gandolfi ha fotografato gli oggetti conservati da chi era sulla nave da crociera naufragata al Giglio, che raccontano un altro pezzo della storia e di chi l'ha vissuta
La sera del 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia naufragò mentre navigava vicinissima all’isola toscana del Giglio, per una serie di errori causati dalle incomprensioni tra chi dava ordini e chi doveva eseguirli, dalla superficialità e dall’imperizia delle persone coinvolte, o da una più semplice vigliaccheria. Sulla nave c’erano 3.208 passeggeri e 1.023 membri dell’equipaggio: 32 persone morirono, altre 157 furono ferite. Il fotografo Alessandro Gandolfi, co-fondatore dell’agenzia Parallelozero, ha raccolto nel suo lavoro The Concordia Project le foto degli oggetti legati a quella notte che è riuscito a scovare, una sorta di – come le ha definite lui stesso – “reliquie” conservate da abitanti del Giglio e dalle persone sbarcate dalla nave, che raccontano un altro pezzo di quella storia e di chi l’ha vissuta.
Tra le cose trovate ci sono l’orologio indossato dal capitano della nave Francesco Schettino, il programma di bordo della crociera con la data del naufragio rimasto nella tasca di un passeggero, le scarpe indossate da un pianista, uno scontrino, un anello. Nella didascalia di ogni immagine, compilate dallo stesso fotografo, c’è la storia di ciascun oggetto e di chi l’ha conservato.
Gandolfi ha spiegato al Post di aver cominciato a pensare al progetto nel febbraio 2021, quando conobbe alcune persone che gli parlarono di oggetti della Costa Concordia conservati da privati. Nei mesi successivi andò sull’Isola del Giglio e iniziò a contattare persone che avevano partecipato ai lavori di recupero, abitanti dell’isola e naufraghi di quella notte, con l’intento di creare una sorta di “scatola della memoria” in cui inserire oggetti concreti e ciò che raccontano.
Gandolfi ha spiegato anche che con questo lavoro si è un po’ discostato dallo stile del reportage classico (anche se il lungo lavoro di ricerca dei contatti e dei materiali è stato giornalistico), scegliendo di fotografare gli oggetti su sfondo bianco sullo stile della fotografia still-life per creare un eventuale archivio del disastro della Concordia, che spera di ampliare in futuro.
Nel luglio del 2014 la Costa Concordia fu rimossa dal luogo del naufragio con un’operazione piuttosto complessa e riuscita perfettamente. Venne trasportata a Genova, dove il 7 luglio 2017 fu terminata l’opera di demolizione. Oltre alle immagini degli oggetti, il fotografo ha incluso alcune foto di paesaggi e luoghi importanti al fine della completezza del racconto, ma anche in questo caso ritratti in quanto documenti e tracce tangibili di ciò che è successo e rimane nella memoria.
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Il progetto di Gandolfi è stato pubblicato in Germania sullo Spiegel, in Belgio su De Stardaard, in Francia su National Geographic e in Italia su Sette del Corriere della Sera. Al momento si può vedere sul sito del fotografo e dell’agenzia Parallelozero, ma tra poco sarà disponibile su un sito realizzato appositamente.
Alessandro Gandolfi è un fotografo e giornalista, socio fondatore dell’agenzia Parallelozero. Interessato ai cambiamenti economici e culturali della società, i suoi reportage sono apparsi su numerose testate ed esposti in festival internazionali. Fra gli altri, ha vinto un Sony Award nel 2020 per il progetto fotografico Immortality Inc. È laureato in Filosofia e ha frequentato la Scuola di giornalismo di Urbino. Questo è il suo profilo Instagram.