La condanna a un importante ex funzionario del regime di Assad, in Germania
Un tribunale tedesco ha condannato all'ergastolo Anwar Raslan, per avere commesso crimini contro l'umanità in Siria
Giovedì un tribunale di Coblenza, nello stato tedesco di Renania-Palatinato, ha condannato all’ergastolo il colonnello dell’intelligence siriana Anwar Raslan per crimini contro l’umanità commessi nei primi mesi della guerra in Siria, iniziata nel 2011. Il processo a Raslan, che si era aperto nell’aprile del 2020, negli ultimi due anni è stato molto raccontato e commentato: Raslan è stato infatti il primo funzionario di alto grado a essere incriminato per crimini così gravi (e ora il primo a essere condannato), e il processo contro di lui è stato il primo al mondo a occuparsi degli atti di tortura ordinati e compiuti in Siria.
Nello specifico, Raslan, che ha 58 anni, è stato condannato per aver supervisionato e diretto pratiche di tortura contro circa 4mila persone che si opponevano al regime di Assad in una prigione di Damasco, nota anche come “L’inferno in terra”. Al tempo Raslan era a capo dell’unità investigativa dell’intelligence siriana responsabile della sicurezza della zona della capitale e delle sue prigioni, nelle quali furono compiute torture sistematiche.
Raslan era stato arrestato nel 2019 in Germania, dove era fuggito qualche anno prima dopo avere disertato ed essersi unito all’opposizione. È stato possibile processarlo anche se non aveva compiuto reati in Germania o contro cittadini tedeschi perché il processo si è svolto sotto la giurisdizione universale, un principio del diritto internazionale basato sull’idea che alcune norme che vietano crimini particolarmente gravi, come genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità, siano appunto universali, cioè valide per tutti gli stati del mondo.
In Germania, dopo l’inizio della guerra in Siria, erano fuggite centinaia di migliaia di persone, che hanno raccontato gli abusi e le torture compiute contro chi si era opposto al regime di Bashar al Assad.
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