Il gioco online con le parole inglesi che sta avendo un gran successo
Centinaia di migliaia di persone si stanno appassionando a Wordle, accessibile anche a chi non è madrelingua
Nelle ultime settimane un semplicissimo gioco online in cui bisogna indovinare una parola in inglese ha cominciato a far parte della routine di tantissime di persone, diventando virale sui social network. Per giocarci da non madrelingua serve una buona conoscenza dell’inglese, ma c’è chi ci si è appassionato anche in Italia. Il gioco si chiama Wordle e richiede un minimo di logica ma anche un po’ di fortuna; come altri giochi simili crea anche una certa dipendenza, cosa che lo ha fatto diventare popolare piuttosto velocemente. Lo scorso primo novembre, poco dopo il suo lancio, ci avevano giocato 90 persone: quelle che ci hanno giocato il 2 gennaio erano state 300mila, e quelle che lo hanno fatto nell’ultimo weekend sono state 2 milioni.
Wordle è stato ideato da Josh Wardle, un programmatore gallese che abita a New York, che per dargli un nome ha fatto un gioco di parole con il suo cognome (“word” è il termine inglese per “parola”). È simile a un gioco popolare negli Stati Uniti per via del programma tv Lingo, andato in onda a partire dalla fine degli anni Ottanta. L’obiettivo è indovinare una parola di cinque lettere in un massimo di sei tentativi, a partire da una parola esistente che si sceglie casualmente e si digita sulla propria tastiera.
Ogni volta che si fa un tentativo, le caselle delle lettere si colorano: di grigio se quella lettera non è presente nella parola da indovinare, di giallo se è presente ma in un posto diverso, di verde se è nel posto giusto. L’obiettivo è, tentativo dopo tentativo, andare per esclusione e usare le lettere indicate come verdi e gialle per arrivare a indovinare la parola giusta, che è scelta a caso tra le 2.500 parole di cinque lettere inglesi più comuni (su circa 12mila in totale). Si gioca online, gratis e senza bisogno di registrarsi, ma solo una volta al giorno, visto che il programma imposta una sola parola da indovinare ogni 24 ore. La difficoltà principale per chi non ha un ottimo inglese è pensare a parole di cinque lettere di senso compiuto da usare come tentativi: ma una volta fatta un po’ di pratica, si possono usare più o meno sempre le stesse sfruttando principalmente la logica.
Wardle ha spiegato di aver creato il gioco per la sua compagna, che come lui è una appassionata di cruciverba e in generale di giochi che hanno a che fare con le parole. All’inizio era nato come un modo per far passare il tempo durante la pandemia da coronavirus, ma poi era diventato un’ossessione nel gruppo WhatsApp dei suoi familiari, ha raccontato Wardle al New York Times: così a metà ottobre si era convinto a condividerlo online.
Wordle era diventato via via più popolare grazie al passaparola. Aveva cominciato a diffondersi ancora di più a metà dicembre, grazie all’introduzione di una nuova funzionalità che permette di condividere sui social network i propri tentativi di indovinare la parola – rappresentati solo da caselle grigie, gialle o verdi – senza svelare la soluzione finale.
Negli ultimi giorni il gioco è diventato così virale che una persona ha deciso di creare un’app e caricarla sull’App Store di Apple ottenendo immediatamente un successo enorme, ma attirandosi anche grosse critiche per aver rubato di fatto l’idea del gioco a Wardle.
Wordle 206 3/6
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🟩🟩🟩🟩🟩Always pleasing to get it in 3— Stephen Fry (@stephenfry) January 11, 2022
Secondo Wardle gran parte del successo del suo gioco dipende dal fatto che sia divertente, richieda poco tempo e si possa fare una sola volta al giorno; inoltre, confrontare i propri risultati con amici e parenti o sui social network è un modo di tenersi in contatto con altre persone «senza troppi sforzi o conflitti», ha detto in un’intervista al Guardian. In più, essendo un progetto nato per svago, non ci sono fronzoli né pubblicità o secondi fini, e secondo lui anche questo viene apprezzato da chi ci gioca.
Visto che la parola da indovinare viene scelta a caso da un programma, lui stesso gioca a Wordle tutti i giorni, e quando indovina prova un certo senso di soddisfazione, si sente «intelligente, che è una cosa che alla gente piace», racconta. «È qualcosa che ti stimola a impiegare tre minuti della tua giornata e basta, non ti chiede altro tempo», ha commentato.
Oltre che piacere agli impallinati di giochi con le parole, Wordle ha incuriosito anche matematici e persone che amano questo tipo di rompicapi. Un utente ha condiviso su Twitter un algoritmo che aiuterebbe a indovinare la parola del giorno in poche mosse, mentre un altro ha suggerito di digitare per prima la parola “adieu”, per individuare o scartare una o più delle sue quattro vocali. Tim Gowers, professore di Matematica all’Università di Cambridge, dice che è una buona idea partire da due parole che contengano lettere utilizzate di frequente ma che non ne abbiano in comune tra loro.
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