La prima ministra svedese Magdalena Andersson è accusata di aver assunto una collaboratrice domestica senza permesso di soggiorno
Da alcuni giorni la neoeletta prima ministra svedese, Magdalena Andersson, è molto criticata per aver assunto una collaboratrice domestica senza permesso di soggiorno; le critiche sono state assai intense soprattutto perché in passato Andersson aveva preso posizioni dure contro l’immigrazione illegale. La polizia svedese ha scoperto l’irregolarità al centro delle critiche un paio di settimane fa, ma la notizia è stata diffusa dalla stampa svedese e internazionale solo sabato scorso.
Il 21 dicembre scorso la polizia era arrivata nella residenza della prima ministra Andersson perché era accidentalmente partito l’antifurto. Gli agenti avevano scoperto che tra i collaboratori domestici assunti c’era anche una giovane donna del Nicaragua, di circa vent’anni, senza permesso di soggiorno e che aveva peraltro ricevuto un ordine di espulsione dal paese.
Andersson, il cui insediamento come prima ministra era già stato abbastanza complicato, ha detto di non sapere nulla e di essere stata imbrogliata dall’azienda tramite cui aveva assunto la propria dipendente, con cui dice di aver interrotto ogni rapporto.